Dimagrire? Basta mangiare davanti allo specchio

26 Gennaio 2016 - di Mari

ROMA – Dimagrire e rispettare la dieta? Semplice come guardarsi allo specchio. Sembra una sciocchezza ma funziona davvero: lo hanno constatato i ricercatori della statunitense Cornell University in uno studio intitolato, non a casa, “Healthy Reflections: The Influence of Mirror Induced Self-Awareness on Taste Perceptions”.

Del resto basterebbe vedersi mangiare, o meglio abbuffare, in certi casi, per farsi passare la voglia. E così in effetti è, hanno sperimentato i ricercatori americani. Questo perché, come spiega Eva Perasso sul Corriere della Sera,

“la propria immagine riflessa mentre si pranza o si fa uno spuntino influisce sulla scelta delle consumazioni, inibisce quell’irresistibile voglia di cibo “proibito”, potrebbe addirittura aiutare a combattere la fame nervosa”.

Lo specchio, insomma, è una sorta di amico che ci fa riflettere (davvero) prima di scegliere che cosa mangiare, e come mangiarlo.

Gli esperti hanno coinvolto nello studio 185 studenti a cui hanno chiesto di scegliere tra una porzione di torta al cioccolato e una coppetta di macedonia di frutta fresca.

I giovani venivano poi invitati a consumare lo snack in ambienti diversi, con o senza specchi davanti. Tra coloro che avevano scelto la torta al cioccolato, i ricercatori hanno scoperto come chi la gustava davanti allo specchio la valutasse meno gustosa e irresistibile rispetto a chi invece l’avesse mangiata indisturbato senza specchiarsi.

Al contrario, nel caso della macedonia la sensazione era la stessa sia per quelli che l’avevano mangiata davanti allo specchio sia per gli altri.

Spiega Perasso sul Corriere della Sera:

“La scoperta è interessante per chi deve combattere con fame nervosa e sindromi come la BED, binge eating disorder, e racconta come un semplice specchio possa indirizzare al consumo di cibi sani. Come spiega uno dei ricercatori che hanno lavorato allo studio, Ata Jami dell’ateneo della Central Florida, «un’occhiata allo specchio può dirci molto più di come appariamo fisicamente in quel momento. Ci aiuta invece a guardarci oggettivamente e permette di osservarci e giudicarci proprio come solitamente siamo in grado di giudicare gli altri».

 

 

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