Dieta delle noci: ecco perché la frutta secca fa dimagrire

Dieta delle noci: ecco perché la frutta secca fa dimagrire

25 Agosto 2017 - di Mari

Dieta, mangiare noci “accende” il cervello, ci fa scegliere cibi sani e ci aiuta a dimagrire. Ebbene sì: pare proprio che la frutta secca stimoli i neuroni che regolano il senso di sazietà, portandoci a fare scelte alimentari più salutari, guidate dalla ragione e non dall’impulso della fame o della voglia di cibo.

La scoperta arriva da uno studio condotto presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston pubblicato sulla rivista Diabetes, obesity and metabolism, 

I ricercatori hanno sottoposto ad alcuni esperimenti dieci volontari obesi. Li hanno sottoposti a due tipi di diete che prevedevano, nel primo caso, l’assunzione di frullati con l’integrazione di 48 grammi di noci sminuzzate (la quantità suggerita dall’Associazione dei diabetologi americani), nel secondo caso altri frullati, ma tutti identici nel sapore.

I ricercatori hanno monitorato i volontari in ospedale per due sessioni da cinque giorni ciascuna, e alla fine di ogni sessione hanno sottoposto i volontari a risonanza magnetica funzionale per verificare come il cervello reagiva alla proiezione di immagini raffiguranti cibi golosi e particolarmente ricchi di zuccheri o grassi (come patatine fritte o dolci), cibi salutari (come frutta e verdura) e oggetti naturali che non erano cibo (come rocce e fiori).

Ebbene, i referti hanno mostrato che la visione di cibi non-sani ma appetitosi attiva una area del cervello nei consumatori di noci: l‘insula. Qui risiede il circuito nervoso del senso di sazietà. In altre parole, coloro che avevano mangiato noci non erano attratti dai cibi meno sani.

Come ha sottolineato una delle autrici dello studio, Olivia Farr,

“Non siamo abituati a pensare come il cibo che mangiamo finisca per influenzare l‘attività del cervello. Sappiamo che le persone si sentono più sazie dopo aver mangiato le noci. È stato però sorprendente osservare le alterazioni dell’attività cerebrale in relazione agli stimoli alimentari”.