7 cibi che "fanno male": latte di soia, pomodori in scatola...

7 cibi che “fanno male”: latte di soia, pomodori in scatola…

20 Aprile 2017 - di Mari

Cibi che fanno male: ci sono alcuni insospettabili, come i cavoli crudi o gli yogurt probiotici, con cui bisogna stare attenti. E’ quanto sostiene il gruppo di nutrizionisti interpellato dal Daily Mail, che ha stilato un elenco di alimenti che vanno consumati con cautela.

  1. CAVOLO CRUDO – Molto saporito, andrebbe consumato con moderazione, come i broccoli, i cavolfiori e i cavolini di Bruxelles, secondo i nutrizionisti interpellati dal Mail. Il motivo? Contengono goitrogeni, antinutrienti che inibiscono la funzione della tiroide e quindi contribuiscono ai problemi di peso. Un effetto che si può però disattivare mangiandoli cotti, lessati o al vapore.
  2. POMODORI IN SCATOLA – In questa forma i pomodori sono particolarmente acidi, tanto che possono corrodere la lattina e contaminarsi con il metallo. Meglio allora optare per pomodori in vetro.
  3. POPCORN AL MICROONDE – I contenitori che li contengono sono tossici.  Meglio mettere i chicchi di mais con un po’ di olio in una pentola e farli scoppiare sotto al coperchio.
  4. LATTE DI SOIA – E’ così lavorato che non è salutare come si pensa. Inoltre la soia contiene tripsina, che può inibire la digestione di proteine e la funzione pancreatica, e acido fitico, che inibisce l’assorbimento di minerali quali zinco, ferro, calcio e magnesio.
  5. RISO – Contiene arsenico, quindi non va mangiato in grandi quantità, scrive il Mail. Quello scuro ne ha più di quello bianco, il basmati ne ha meno di tutti. Per ridurre i rischi si consiglia di cuocere il riso in molta acqua.
  6. FORMAGGIO PASTORIZZATO – Così trattato perde i benefici probiotici. Consigliati invece pecorino e parmigiano, al contrario andrebbe evitato lo yogurt probiotico, perché i batteri, importanti per il nostro sistema immunitario, vengono impacchettati con lo zucchero, e per la maggior parte muoiono.
  7. OLIO VEGETALE – Ovviamente non si parla di olio di oliva. Sotto accusa ci sono oli come quelli di girasole, di soia, di canola e di colza, che contengono acidi grassi di omega 6 salutari solo in piccole dosi e, dopo una certa dose, si convertono in sostanze dannose.

 

 

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