Maria Elena Boschi, tubino cipria e nero in crochet FOTO

Maria Elena Boschi, tubino cipria e nero in crochet FOTO

3 Giugno 2016 - di Claudia Montanari

ROMA – Maria Elena Boschi, tubino cipria e nero in crochet FOTO. Era magnetica Maria Elena Boschi in occasione dei festeggiamenti per la Festa della Repubblica. Mercoledì 1 giugno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato il ricevimento al Quirinale con politici e volti noti. A spiccare, come sempre, una deliziosa Maria Elena Boschi che ha sfoggiato un tubino aderente bianco e nero in crochet, pizzo e seta che ha lasciato davvero tutti a bocca aperta e tacco immancabile tacco 12. Il ministro per le Riforrme del governo Renzi si è presentata con un uomo ma niente gossip in vista perché si trattava semplicemente del suo caro fratello.

Tra i capi che la Ministra predilige ci sono indubbiamente i tubini, che nella maggior parte dei casi sceglie a tinta unita, e le scarpe con il tacco, sua vera ossessione a cui non rinuncia quasi mai se non in occasioni più informali.

La Boschi, a proposito del 2 giugno ha parlato del significato della festa per le donne italiane:

“Oggi è la Festa della Repubblica, la Festa di tutti. Mi piace pensare che per le donne italiane questa Festa abbia, però, un significato ancora più profondo, che la sentiamo ancora di più la ‘nostra’ Festa. […] Le donne, come l’Italia intera, ebbero bisogno di scrivere la pagina fondamentale della Resistenza, per ritrovare la libertà, per passare da ‘patriote invisibili’ a protagoniste della scena nazionale”.

Ancora:

Le ‘madri costituenti’ furono “solo 21 su un totale di 556 deputati. Poche, ma decisive. Perché senza questa presenza non sarebbero stati scritti nella Costituzione, o non avrebbero avuto la stessa forza, i principi di parità che sono stati alla base della trasformazione non solo delle leggi, ma della vita, della cultura e del modo di essere degli italiani”. “Non ha torto chi ha definito quella delle donne l’unica rivoluzione vincente del secolo scorso. Ma ogni donna lo sa, lo vive quotidianamente sulla propria pelle: il cammino non è affatto concluso”: “troppi ambiti continuano ad essere pensati da uomini per uomini. Ma sappiamo che da quel 2 giugno 1946 le donne anche in Italia partecipano e contano nelle scelte fondamentali per il nostro Paese”.

Foto: ANSA.