Gabriel Garko è Rodolfo Valentino: "Scena di nudo? Peccato che non si veda"

Gabriel Garko è Rodolfo Valentino: “Scena di nudo? Peccato che non si veda”

18 Aprile 2014 - di Claudia Montanari

ROMA – È andata in onda il 17 aprile la prima puntata della fiction “Rodolfo Valentino – La leggenda” dedicata a Rodolfo Valentino. Allo scultoreo Gabriel Garko il compito di evocare la persona del divo, il mito, il latin lover che dai borghi di Castellaneta ha conquistato Hollywood e migliaia di donne in tutto il mondo.

Gabriel Garko, intervistato da Vanity Fair, ha raccontato le impressioni e le emozioni provate nell’interpretare uno dei latin lover più famosi ed eclettici di tutti i tempi. E poi, quella scena di nudo che in Italia non è andata in onda, per la quale Gabriel Garko se ne dispiace tantissimo:

“Partiamo proprio dalla scena cruciale, dal nudo integrale che racconta proprio della nascita di Valentino.
«Questa scena la vedranno solo all’estero. Purtroppo verrà tagliata».

Ci teneva così tanto?
«Mi dispiace che non ci sia perché era funzionale alla storia, rappresenta metaforicamente un cambiamento di vita: la svestizione di Rodolfo Guglielmi e la vestizione di Rodolfo Valentino. Sì, sono nudo ma non è una scena gratuita, e poi la reputo elegante, un po’ come tutto lo stile della serie».

Ma era ripreso frontalmente?
«No – sorride, ndr – lateralmente»

Ha provato imbarazzo?
«No, è stato divertente».

Come ha affrontato un personaggio così ingombrate?
«Era uno dei miei sogni interpretare una figura realmente esistita. Spero mi ricapiti, è la cosa più difficile perché devi fare in modo che il pubblico identifichi Valentino in te. Tra un po’ vedremo se ci sarò riuscito».«Ho studiato, mi sono documentato vedendo molti filmati, ho imparato a ballare il tango, più che altro ho imparato delle coreografie precise. Ho preso lezioni di charleston, tango e altro».

Avete seguito pedissequamente la biografia del divo?
«Sì, però abbiamo anche inventato qualcosa, per esempio che Valentino avesse una figlia»
«Insieme al regista (Alessio Inturri, ndr) abbiamo deciso di donargli un tratto melanconico. Un personaggio così famoso inevitabilmente ha avuto momenti di solitudine o complicati da affrontare, era talmente leggendario che non tutti quelli gli stavano intorno lo facevano per il suo bene».«Certamente, passo momenti accerchiato da persone e altri che mi ritrovo da solo a casa o in  stanza d’albergo. A volte vorrei togliermi questi vestiti uscire e divertimi».«Sì, le foto con il cellulare sono diventate un incubo. Ucciderei chi ha inventato questi aggeggi con le fotocamere», sorride.

In foto: Gabriel Garko in una scena della fiction “Rodolfo Valentino – La leggenda