Streaming? Il futuro della musica è la radio

Streaming? Il futuro della musica è la radio

1 Aprile 2014 - di aavico

ROMA – Servizi come Spotify e iTunes guidano l’avanzata dello streaming e della musica digitale, ma quando si tratta di scoprire nuovi artisti si bypassano le app e si torna alla cara e vecchia radio. Secondo un’indagine Usa, infatti, il 35 per cento delle persone che vuole tenersi aggiornato nella musica utilizza questo media che ha un secolo di vita sulle spalle. Al secondo posto dei talent scout musicali un altro sistema collaudato, il passaparola tra amici e parenti (lo usa il 21% degli intervistati).

Per trovare il web tra i media utilizzati per l’avanscoperta di nuovi artisti, si deve scendere al terzo posto dove c’è YouTube (10 per cento). A fornire il quadro abbastanza sorprendente un’indagine dell’Edison Research and Triton Digital, condotto su una base di mille cittadini statunitensi dai 12 anni in su che ritengono l’aggiornamento in musica “un fatto importante”. Secondo la ricerca, è dopo YouTube, la piattaforma video che negli Stati Uniti è spinta dai teenager (un report di qualche mese fa ha reso noto che ha sorpassato Facebook nelle preferenze degli adolescenti) che incominciano a comparire app, web e social network nella ricerca di musica nuova.

Al quarto posto c’è infatti Pandora, il servizio di musica in streaming molto popolare negli Stati Uniti, quotato in Borsa dal 2011 e rivale di Spotify. Il 4 per cento degli intervistati utilizza invece Facebook; la stessa percentuale si avvale di canali musicali televisivi e un altro 4 per cento negli Usa utilizza Sirius XM, broadcaster satellitare americano che nel carnet ha due stazioni radio. Infine, il tre per cento delle persone interpellate utilizza iTunes, il negozio di Apple che permette l’acquisto online di canzoni, video e film.

Secondo l’indagine, inoltre, nella fruizione della musica un ruolo importante lo gioca anche l’app che riconosce le canzoni, Shazam, presente sul 18 per cento degli smartphone in circolazione in Usa. Se la radio è il mezzo più usato per scoprire artisti e canzoni nuove, il vero traino del settore musicale al momento è lo streaming. Nel 2013 negli Usa, secondo la Recording Industry Association of America (Riaa), piattaforme come Spotify e Pandora hanno generato 1,4 miliardi di dollari fra abbonamenti, pubblicità e ricavi da licenze (+39% sul 2012). La International Federation of the Phonographic Industry (Ifpi) dipinge un quadro simile su scala globale: i ricavi da musica in streaming sono cresciuti del 51% e i download scesi del 2,1%.