Prince è morto, icona del pop aveva 57

Prince torna e stupisce con un doppio album

30 Settembre 2014 - di aavico

ROMA – Ci si poteva scommettere sul fatto che Prince aveva concepito l’uscita contemporanea di due nuovi album come il prodotto di due artisti diversi. Che Roger Nelson abbia una personalità a dir poco sfaccettata è un fatto accertato, così come il suo inarrivabile talento. In un momento di crisi dell’industria del disco, i grandi nomi sembrano impegnati a sfidare le logiche del mercato: gli U2 regalano il nuovo album su I-Tunes, Prince ne pubblica due. Uno, “Art Official Age” è, per dir così, un album di Prince, scritto, suonato, prodotto da lui insieme a Joshua Welton, un album molto rilassato, elegante, elettronico.

L’altro, “PlectrumElectrum” è il disco della sua band tutta al femminile, le “3rdEyeGirl”, ovvero Donna Grantis chitarre, Hannah Ford Welton batteria e Ida Nielsen basso. Con questa formazione ha trionfato nell’ultimo tour inglese. Dei due è “PlectrumElectrum” il titolo più sorprendente e stimolante. Registrato dal vivo in studio e in analogico, esalta l’aspetto più rock di Prince, con riff di chitarra che evocano la sua ben nota passione per i Led Zeppelin, accenni zappiani, virate pop e molto funk. Le “3rdEyeGirl” arricchiscono la lunga storia di bravissime musiciste che accompagnano la carriera del genio di Minneapolis: rispetto alle loro colleghe del passato, sembrano più vicine a un’estetica rock.

E’ proprio il leader a portarle verso la musica black, basta pensare al conclusivo “Funkroll”, un classico esempio di funk “on the one”, secondo i codici di James Brown di cui Prince è un irresistibile apostolo. C’è persino un quasi punk, “Marz”, meno di due minuti di furia che piaceranno ai fan dei Ramones. Un album compatto, che pretende un ascolto ad alto volume, che aggredisce con le sue schitarrate feroci, che concede anche qualche respiro con ballad e ritmiche reggae ma che sembra pensato per spostare più avanti il punto di incontro tra il rock e il funk.

“Art Official Age” potrebbe sembrare un album di un altro artista se non si conoscesse Prince, un artista che ha un range espressivo e una conoscenza storico-musicale praticamente senza limiti. Chissà cosa sarebbe successo se avesse fuso i due titoli. Qui dominano l’elettronica e le ballad , anche se il brano d’apertura, “Art Official Cage” è un omaggio alla techno, “The Gold Standard” è un classico funk disco della tradizione di Minneapolis e “Funkroll” un funk con chitarre heavy. Un’atmosfera rilassata, molto sexy come da tradizione, prodotto con sofisticata eleganza (come da tradizione), con un largo uso di atmosfere soniche. Volutamente, pensando alle atmosfere di “PlectrumElectrum” la chitarra solista è usata con molta parsimonia.

Come tutti i grandi, Prince ha il problema di misurarsi con il suo passato. E da questo punto di vista per “PlectrumElectrum” il confronto è più facile, proprio per la sua natura di esperimento. “Art Official Age” non ha la caratura dei capolavori di un tempo: è un album elegante, anche divertente, ma non tutti i brani sono all’altezza della creatività di uno dei grandi di sempre della musica black. Ma questo perché si chiama Prince. Perché se un giovane esordisse con un album così diventerebbe una star.

Tags