Luciano Ligabue: concorso online per suonare sul palco con lui

Luciano Ligabue: concorso online per suonare sul palco con lui

15 Luglio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

MILANO – Quattro band o artisti emergenti potranno suonare sul palco del doppio concerto ‘Liga Rock Park’ che il cantante Luciano Ligabue terrà al parco di Monza il 24 e 25 settembre. Per farlo dovranno vincere il concorso online ‘Liga Rock Park Contest‘ lanciato dalla Regione Lombardia, che parte oggi. I candidati, tra i 18 e i 30 anni, dovranno caricare un video sul sito internet dell’evento, entro il 30 agosto. Non ci sarà nessun limite di genere musicale e i video potranno essere votati dagli utenti del sito. I 25 partecipanti che avranno raccolto più voti saranno valutati da una giuria di qualità, presieduta dal governatore Roberto Maroni e di cui faranno parte esperti e giornalisti musicali, che il 13 settembre sceglierà i 4 vincitori.

“Made in Italy”: è questo il titolo dell’atteso 20/o disco (l’undicesimo di inediti) e primo concept album della carriera di Luciano Ligabue, in uscita entro fine anno, anticipato a fine agosto/inizio settembre dal primo singolo in radio. Questo e altri due brani che andranno a comporre l’album saranno in scaletta nella due giorni del “Liga Rock Park”, il 24 e 25 settembre al Parco di Monza. La prima data è già sold out, mentre sono ancora disponibili biglietti per il 25 settembre. Il format sarà quello collaudato di Campovolo. “Voglio riprendere l’esperienza di Reggio Emilia” – ha detto Ligabue – e portare la mia musica nei posti belli d’Italia”.

Luciano Ligabue è sposato con Barbara Pozzo. Lei è una terapista corporea specializzata in medicina manuale, che ha una lunga esperienza negli ospedali, nelle case di cura e nel suo studio. Si sono sposati nel 2013 e da allora non si sono mai lasciati. Lui le ha anche dedicato varie canzoni, che hanno fatto sognare migliaia di fan. Rispetto alla sua professione in passato la Pozzo ha affermato:

“Un percorso che mi ha portata a lavorare per prima su me stessa, a capire che c’è una connessione tra corpo e mente, e che la guarigione può avvenire. Ho assistito a veri e propri miracoli, ma non li ho fatti io, sia chiaro, quanto piuttosto i pazienti”.