NYFW S/S 2018 (FOTO)

14 Settembre 2017 - di Claudia Montanari

NYFW S/S 2018

 

Scostumista – NYFW S/S18-Si è chiusa ieri la settimana della moda newyorkese iniziata lo scorso 7 settembre, con oltre 130 show delle collezioni per la prossima stagione estiva.

Ci sono state alcune importanti defezioni come Thom Browne, Joseph Altuzarra, Lacoste che hanno scelto di presentare le loro collezioni a Parigi, così come avevano già deciso Rodarte e Proenza Schouler.

Gli occhi erano tutti puntati sul ritorno attesissimo di Tom Ford, con una collezione sporty/chic fatta di abiti cortissimi, spalle importanti, pantaloni scesi e fianchi in bella vista.

Atteso è stato anche il debutto di Shayne Oliver alla guida di Helmut Lang, brand che negli anni ’90 dominava la scena fashion con i suoi abiti minimali e con vaghi accenni di trasgressione, elemento che Olivier ha voluto accentuare accentrando la collezione su questo tema.

E’ tornato a sfilare anche Derek Lam, con una collezione semplice, elegante e raffinata, i colori sono caldi tra l’avorio, il beige, il khaki, il verde e il grigio. L’attenzione, soprattutto la mia, va sul duo creativo Laura Kim e Fernando Garcia, che progettano una collezione grafica, ispirata alla pop art, ai quadri di Pollock e che non tradisce l’anima di Oscar de la Renta. Sui grafismi sono ispirate anche le collezioni di Rosie Assoulin (bello l’abito con i pois colorati disegnati a mano), Self Portrait, che sceglie invece righe e asimmetrie per un look meno romantico rispetto alle precedenti collezioni; e Tory Burch che aggiunge grinta alle sue eleganti silhouette morbide e scivolate con stampe rigate multicolor. Anche Tome, marchio attento all’ambiente che opta per materiali ecosostenibili, sceglie righe colorate e abbaglianti su plissé fluidi e leggeri.

Se la collezione de la Renta vanta accenni a Pollock, Coach 1941 rende omaggio a Keith Haring (artista che a sua volta da Pollock fu ispirato), e arricchisce abiti semplici stile lingerie con paillettes, glitter, tessuti sparkling, sete ricamate e giubbini di pelle bikers.

Gigi e Bella Hadid sfilano insieme nel puro stile hippie/bohemian di Anna Sui che mixa colori e pattern su tessuti come lurex, chiffon, denim, frange e pizzo.

Altro stile seventies è quello che propone Jonathan Sunders direttore creativo di Diane von Furstenberg, che con i classici abiti midi, le asimmetrie, le frange e le bluse mantiene perfettamente intatta l’essenza del brand.

Le prime uscite di Phillip Lim sono essenziali e minimali, si arricchiscono man mano di stampe colorate e balze, segno di un massimalismo verso cui sta andando la moda.

Michael Kors rende sobrie ed eleganti le classiche stampe psichedeliche degli anni ‘70, utilizzando colori tenui e monocromatici e mixandole a stampe tropicali su silhouette classiche.

Il romanticismo degli abitini con microfiori e piccole rouches di Zimmerman, è stemperato da spalline imbottite che salgono ad ala.

La delicatezza dei colori tenui e dei tessuti trasparenti si sovrappone a silhouette androgine e a tessuti più strutturati che Victoria Beckham ha saputo magistralmente accostare creando un contrasto insolito e interessante.

Sembra una collezione d’antan quella di Zac Posen, chiaramente ispirata a Cristobal Balenciaga, abiti sartoriali, sfarzosi come non si vedevano dagli anni ’50 e ’60.

Sono una fan delle geometrie e degli accostamenti cromatici di Del Pozo e in questa collezione il designer spagnolo aggiunge stampe colorate che però non raggiungono la perfezione visiva dei modelli mono o bi/cromatici.

E’ Rock/chic la collezione che Cecila Bönström disegna per Zadig&Voltaire, marchio super cool, super sexy e super femminile che quest’anno festeggia già vent’anni.

Poi c’è il tedesco Philpp Plein che trasforma le eroine delle fiabe in bad girls con crinoline indossate su abiti e t-shirt in stile bondage.

Narciso Rodriguez e Rag&Bone questa stagione non sfilano, ma mostrano le loro collezioni con presentazioni individuali.

I fasti dei tempi di Ralph Lauren, Calvin Klein e Donna Karan che animavano la New York fashion week sono andati, marchi di punta decidono di sfilare a Parigi, altri si affidano a semplici presentazioni. Tengono duro Calvin Klein che torna al centro dell’attenzione grazie al suo direttore creativo: Raf Simons e presenta una collezione anche qui con accenni agli anni ’90 e alla pop art; Oscar de la Renta che ci ha mostrato una delle collezioni più belle; e tra i marchi meno storici The Row sfila con una collezione a mio avviso bellissima, dove le linee sono dritte ma morbide, e l’immagine della donna è moderna e sofisticata, una sfilata questa che mantiene viva l’anima morente della NYFW.

di Annapaola Brancia d’Apricena

 

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