Altaroma: la mostra dedicata a Irene Brin tra arte, moda e viaggi

Altaroma: la mostra dedicata a Irene Brin tra arte, moda e viaggi

27 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari

ROMA – Giornalista, scrittrice, promotrice del Made in Italy nel mondo e molto altro. È dedicata ad Irene Brin l’esposizione organizzata in occasione della Settimana dell’Alta Moda di Roma.

Una mostra che ripercorre la vita, la carriera e gli interessi di Irene Brin attraverso documenti, opere d’arte, fotografie e ancora abiti e accessori provenienti dai fondi archivistici della Galleria nazionale d’arte moderna e dall’Associazione Irene Brin di Sasso di Bordighera.

Si legge su Arte.go.it:

“Figura poliedrica e dalle mille sfaccettature, scrittrice, gallerista insieme al marito Gaspero del Corso, è stata anche Rome editor per la rivista americana Harper’s Bazaar. Attenta ai cambiamenti dell’Italia post bellica, ha raccontato nei suoi numerosissimi articoli i mutamenti di costume di un paese “affascinato” dal modello americano. Sono esposte fotografie che ritraggono Irene e i familiari, alcune di autori quali Avedon e Leslie Gill; fotografie dei vernissage, in cui gli artisti posano accanto alle proprie opere negli spazi espositivi della Galleria L’Obelisco, fondata da Irene e Gaspero del Corso nel 1946, prima galleria ad aprire a Roma nel secondo dopoguerra e promotrice del Surrealismo, dell’Informale, dell’Op e di artisti internazionali quali Calder e Rauschenberg”

 

Inevitabilmente, l’esposizione ha un occhio di riguardo sul rapporto di Irene con la Moda:

“Diverse fotografie, ritraggono attrici americane e italiane che indossano vestiti e accessori prodotti dalle case di moda italiane, di cui la Brin fu sostenitrice all’estero: Fontana, Carosa, Simonetta, Gattinoni, Fabiani, Capucci, Lancetti.

Con questa mostra si vuole sottolineare la capacità di Irene di far dialogare il proprio interesse per l’arte con la moda e viceversa: saranno presenti le illustrazioni di Brunetta Mateldi, le immagini di moda il cui set è la stessa Galleria L’Obelisco, la dama optical di Filippo Panseca accanto alla fotografia di un cappotto bianco e nero di Capucci.

Oltre al vestito Fabiani di Irene Brin, viene esposto quello realizzato su disegno di Giacomo Balla, artista prediletto dai coniugi del Corso, presentato già durante la serie di mostre che L’Obelisco gli dedicò nell’intero anno 1968″