Starbucks apre in Italia. E questa volta davvero

Starbucks apre in Italia. E questa volta è vero

15 Ottobre 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Starbucks apre in Italia. E questa volta… sembra essere vero e non la solita bufala. Secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, la nota catena di caffetteria starebbe per aprire a Milano nel 2016. Buone notizie per gli amanti di super cappuccini, caffè extra lunghi, muffin, pancake e via dicendo… nel 2016 Starbucks potrebbe aprire davvero. Starbucks in Italia non ha mai aperto fondamentalmente perché per la catena americana è difficile reggere il confronto con la cultura tipica tutta italiana di bere il caffè ristretto al bancone e riuscire ad emulare i prezzi contenuti di caffè e cappuccini. Non è certo un particolare da poco che in Italia un caffè costi di media 80 centesimi e un cappuccino 1 euro, mentre i super cappuccini di Starbucks arrivano a costare anche 4 euro. Ma questa volta la soluzione sembra essere arrivata. Si legge sul Corriere della Sera:

“Da circa un anno la squadra di manager di Seattle, sede del gruppo che fattura circa 9 miliardi di dollari, ha aperto una trattativa con chi in Italia il retail lo conosce davvero. Si tratta di Antonio Percassi, 62 anni, natali a Clusone in provincia di Bergamo, ex calciatore del Cesena e dell’Atalanta di Bergamo, di cui ora è proprietario, ma soprattutto, guru dei centri commerciali. Come dire, colui che vanta nel curriculum l’espansione commerciale dei Benetton nonché quella del suo concorrente più acerrimo, la spagnolo Zara. L’imprenditore che quest’anno ha anche aperto la strada ai negozi di lingerie Victoria’s Secret. Adesso sarebbe la volta di Starbucks, il mito del caffè americano che si beve per strada ed è servito in un bicchiere di carta”.

La strategia:

Per sbarcare nel Paese che ha fatto dell’espresso una bevanda di tradizione e culto, l’imprenditore bergamasco e l’uomo d’affari della West Coast hanno valutato una formula originale per catturare i clienti italiani ,che avrà il suo punto di forza nel hi-tech e nell’offerta digitale. L’idea è di selezionare location nel centro città, quello degli affari, dove si incontrano banchieri, avvocati, imprenditori e professionisti che hanno bisogno di parlarsi in modo riservato e, soprattutto, necessitano di una buona connessione wi-fi. Un mix che anche a Milano, capitale del business, non è proprio facile trovare. Sul digitale Starbucks ha puntato molte carte, naturalmente partendo dagli Stati Uniti dove ha appena sciolto i rapporti con la compagnia telefonica At&t e ha firmato una partnership tecnologica con Google, diventato wi-fi provider che garantisce servizi gratuiti alla clientela dei negozi Starbucks, per ora a circa la metà del network di 22.500 coffee house in 68 Paesi. Non solo. La società ha sviluppato anche la Starbucks digital network che offre invece contenuti come film, serie tv e news, per una pausa relax ed entertainment dedicata ai più giovani. E questa novità sarebbe appunto uno dei piatti forti dell’offerta per lo sbarco in Italia. Di recente è nata anche la Starbucks app per la consegna di pranzi veloci ma tutti rigorosamente dietetici”.

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