Scostumista: Correggio e Parmigianino a Scuderie del Quirinale

14 Marzo 2016 - di Claudia Montanari

ROMA – Scostumista: Correggio e Parmigianino a Scuderie del Quirinale. Dal 12 Marzo 2016 le Scuderie del Quirinale presentano la mostra Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento a cura di David Ekserdjian. La rassegna offre al pubblico una panoramica su quella meravigliosa stagione artistica che si sviluppò a Parma nella prima metà del Cinquecento, mettendo in evidenza come in quell’arco di tempo questa corte seppe svolgere un ruolo da protagonista nello sviluppo del Rinascimento italiano al pari dei poli culturali di Firenze, Venezia e Roma.

Tale fortuna si deve grazie all’attività dei due astri locali, Antonio Allegri detto “Correggio” (1489-1534) e Francesco Mazzola detto il “Parmigianino” (1503-1540). Del primo sono presenti oltre una selezione di lavori che mostrano la carica emotiva e la gamma di sentimenti espressi nel genere della pittura religiosa, anche alcune opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti successivi. Capolavori come la Madonna Barrymore, il Ritratto di dama, il Martirio di Quattro santi, Noli me Tangere, La Scuola di Amore e Danae.
Del Parmigianino, la cui carriera lo vide attivo oltre che a Parma anche a Roma e a Bologna, sono esposte non solo le opere di soggetto religioso e mitologico, ma l’accento è posto anche sugli spettacolari ritratti. Tra i capolavori presenti in mostra: La grande Pala di Bardi, prima opera dell’artista realizzata all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco dipinto per la Basilica di San Pietro a Bologna, la Conversione di Saulo, la Madonna di San Zaccaria, la Schiava Turca e uno dei ritratti più misteriosi e sofisticati del Cinquecento: Antea, dal nome di una cortigiana romana, benchè non possa trattarsi di una simile figura, più che di una persona reale probabilmente si tratta di una rappresentazione della bellezza ideale.

Oltre ai due grandi maestri, la mostra presenta anche capolavori di altri quattro talentuosi artisti meno noti della Scuola di Parma- Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzolla Bedoli e Giorgio Gandini del Grano. La presenza quasi simultanea di Correggio e Parmigianino sulla scena di Parma verso la fine degli anni dieci trasformò infatti le pratiche artistiche della città.
Alla luce delle opere esposte appare chiaro che, per quanto Parmigianino sia stato profondamente influenzato dal Correggio, si tratta comunque di personalità molto diverse. Nel complesso, Correggio era più ardente ed emotivo, sempre mosso dal desiderio di dare espressione all’intera gamma di sentimenti umani, dalla gioia al dolore. Nelle sue opere, la gioia può assumere connotazioni sia religiose sia sensuali.
L’arte del Parmigianino è volutamente lontana da una simile carica emotiva. Le sue opere religiose danno però mostra di incomparabile eleganza, in cui il relativo distacco dei protagonisti è comunicato soprattutto attraverso la raffinatezza e la grazia dei movimenti e delle pose. Fa eccezione il suo approccio alla ritrattistica, genere in cui superava senza fatica perfino Correggio. In questi dipinti l’immediatezza penetrante nella resa degli effigiati è distante anni luce dall’atmosfera delle sue composizioni religiose e mitologiche.
Molti ritratti femminili di Parmigianino presentano una tendenza ricorrente all’idealizzazione e stilizzazione dei volti.
Caratteristica fondamentale di entrambe gli artisti è l’instancabile evoluzione della loro arte. La mostra segue i mutamenti nel corso del tempo e sottolinea lo straordinario processo di trasformazione che coinvolge non solo lo stile di dipinti e disegni, ma anche i modi di rappresentare la figura umana in tutta la sua esaltante varietà.

Scuderie del Quirinale, fino al 26 giugno 2016.

Di Annapaola Brancia D’Apricena

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