Il quinto è quello giusto: a lezione di "Matematica dell'Amore" con Hannah Fry

Il quinto è quello giusto: a lezione di “Matematica dell’Amore” con Hannah Fry

6 Agosto 2015 - di Daniela Lauria

LONDRA – In amor vince chi… conta! Proprio così e non nel senso di essere importanti ma letteralmente, anzi aritmeticamente, imparare a fare un po’ di somme e sottrazioni può fare la differenza. Ad esempio, prima di accasarvi, contate almeno fino a cinque perché per trovare l’amore vero dovrete aspettare di incontrare il vostro quinto partner. E’ matematico!

Ne è convinta Hannah Fry, docente di matematica alla University College di Londra e autrice del libro La matematica dell’amore (Rizzoli, 2015). Che non è una guastafeste che vuole distruggere i sogni dei romantici più irriducibili ma una scienziata che ha messo a frutto le sue conoscenze per elaborare l’equazione dell’Amore con a maiuscola. Ne è venuto fuori un libro sagace e pure spiritoso che prova a calcolare l’esatta traiettoria che seguirà la freccia scoccata da Cupido. Il segreto è farsi trovare al posto giusto nel momento giusto.

Le farfalle nello stomaco, le notti insonni, le lacrime e i sospiri, la sensazione di sentirsi felici e invincibili, e quella chimica tutta particolare che lega due persone facendone un “noi”, sono tutte variabili e incognite di un sistema complesso chiamato Amore. Se l’amore è quanto di più complicato esista al mondo – ci dice la Fry – allora solo il linguaggio della natura, ovvero la matematica, può riuscire a interpretarne la “logica”.

Quanto conta la bellezza? Che cosa rende attraente qualcuno ai nostri occhi? E ancora, come è possibile massimizzare le chance di successo al primo appuntamento, come fare a neutralizzare le avances di altri single in agguato? Sono domande che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita e alle quali Hanna Fry prova a dare una risposta scientifica.

A ispirare l’autrice sono stati gli astrusi calcoli di un suo studente, Peter Backus, che per trovare l’anima gemella è partito da uno dei principi cardini della matematica: scomporre il problema in sotto-problemi. A Londra ci sono 4 milioni di donne: il 20% di queste, circa 800mila, è nella fascia d’età giusta. Secondo un calcolo probabilistico la metà va scartata perché “felice di essere single”. Ne restano 400 mila, di cui il 26% è in possesso di una laurea. Tra le 108 mila potenziali fidanzate, il 5% sarebbe attraente agli occhi di Peter. Allo stesso modo solo il 5% di queste troverà attraente lui: 260. Resta da isolare un ultimo 10% col quale si presuppone possa andare d’accordo. Risultato: ventisei donne a Londra sono il suo bacino di pesca. In pratica un ago nel pagliaio.

E’ così che Hannah Fry ha deciso di sviluppare quell’intuizione geniale e per farlo ha scelto come campione di riferimento gli iscritti al sito di incontri Ok Cupid. Per 10 anni ha studiato le relazioni tra gli utenti arrivando a calcolare il numero magico, quello dei 5 partner. Lo schema è il seguente: le persone iniziano ad aver appuntamenti con possibili partner intorno ai 15 anni, spiega l’autrice,

“e lo fanno con l’aspettativa di fermarsi a 35. Le persone che incontrate nel primo 37% del tempo dedicato a questo tipo di appuntamento sono da scartare. È un metodo rischioso, che non garantisce il successo, ma è senz’altro il più efficace”.

Così fanno i pesci e inconsciamente anche noi:

“Testiamo il mercato, e dopo i 25 anni iniziamo a pensare seriamente alla persona con cui passare il resto della nostra vita. Siamo cervelli progettati per la matematica”.

Ovvio che il quinto partner non è la nostra unica chance di essere felici, ma solo la prima. Nel corso di una vita, secondo Fry, si alternano in media una decina di compagni di strada. Dal quinto in poi siamo fuori dal 40% a rischio meteora.

Tra le pagine del libro ci sono poi consigli pratici destinati a chi, una volta trovata la persona giusta, vuole fare le cose sul serio e magari ha in progetto di sposarsi: sapere come compilare la lista degli invitati al matrimonio utilizzando il calcolo delle probabilità o come assegnare i posti a tavola nel modo migliore potrebbe rivelarsi cruciale, almeno per arrivare a pronunciare il fatidico sì senza intoppi o nervosismi.

Corredano il libro tutta una serie di tabelle, grafici, disegni coloratissimi e qualche astrusa formula. L’autrice ce la mette davvero tutta per essere accessibile anche a chi non è proprio bravo a “digerire” la matematica. Il risultato è una lettura godibile e leggera, per non rassegnarci a restare inevitabilmente soli o essere costretti “a comprarci una schiera di gatti” che ci facciano compagnia.

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