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Tuscia Viterbese, una terra antica ricca di sapori

22 Settembre 2016 - di mlantermino

Roma – Tuscia Viterbese, una terra antica ricca di sapori.

(di Manuela Lantermino)

……Una terra al centro dell’ Italia, ricca di storia, arte, tradizione e natura, dove l’ospitalità è sacra. Un’ occasione per una vacanza tra boschi incontaminati, laghi e spiagge. Un tuffo nella storia, dagli Etruschi al Medioevo, dal rinascimento ai nostri giorni.
Una terra che val bene un viaggio.

Così esordisce un opuscolo della Camera di Commercio di Viterbo per descrivere la Tuscia Viterbese……  Ed è tutto vero, questo lembo di terra laziale, al confine con la Toscana e l’Umbria, ha qualcosa di magico.

Passeggiando nei suoi boschi, tra i suoi borghi, sulle rive di suoi laghi, in questa terra antica che ha visto una grande civiltà come quella Etrusca, percepisci misteriose vibrazioni, come un’energia che arriva dal passato, ma ancora forte e presente.

Un mondo dove le stagioni fanno ancora il proprio corso, dove lo scorrere del tempo e la lentezza sono un valore e la natura procede secondo i suoi ritmi….
Una zona di rilevante interesse ambientale dagli ampi spazi ancora incontaminati…..
E Madre Terra per ringraziare del rispetto che qui l’uomo ha per lei, in cambio regala frutti meravigliosi: dalla vite all’olivo, dalle nocciole alle ciliegie, dalle patate al cavolfiore bianco.

Ovviamente con dei doni di tale pregio non può che scaturirne un patrimonio enogastronomico di grande qualità, un crocevia tra i sapori della cucina toscana, di quella umbra e di quella ebraico-romanesca.

Per tutelare questo grande patrimonio e i suoi prodotti locali, nel 2003 la Camera di Commercio di Viterbo ha istituito il Marchio Collettivo Tuscia Viterbese al fine di contraddistinguere e promuovere prodotti e servizi realizzati nella provincia di Viterbo, che corrispondano a determinati requisiti di qualità e tipicità.

Uno dei primi posti spetta sicuramente all’olio extravergine d’oliva con due DOP.
Il Canino DOP estratto in massima parte da olive della varietà “caninese” che ha un’acidità tra le più basse d’Italia, dal color verde smeraldo e il sapore deciso, con retrogusto amaro e piccante, perfetto per condire e cucinare alcuni piatti della tradizione gastronomica della Tuscia, quali zuppe e minestre di legumi, bruschette, carni alla cacciatora, spezzatini con animali da cortile e cacciagione. L’altra varietà, denominata Tuscia DOP è invece un olio dal sapore più delicato e meno piccante.

Altro comparto di eccellenza e di qualità è quello del vino, grazie alle condizioni climatiche e alla natura dei terreni favorevoli alla coltura della vite. Il più famoso è senza dubbio l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, altri vini tutti da scoprire sono l’Orvieto Classico, le varie tipologie del Colli Etruschi Viterbesi, il Cerveteri, il Vignanello, il Tarquinia e l’Aleatico di Gradoli.

La Nocciola dei Cimini, invece, rappresenta per la Tuscia uno dei prodotti agroalimentari più importanti, sia in termini di fatturato sia per le quantità prodotte, collocando l’area tra i primi posti a livello nazionale. La qualità tipica della zona è la Tonda Gentile Romana, il cui frutto, oltre ad essere ottimo gustato sia al naturale che tostato, si presta egregiamente alla pasticceria.

La pasticceria e i prodotti da forno, qui rappresentano un’espressione secolare delle feste e ricorrenze religiose e laiche del territorio. L’elemento fondamentale che differenzia il prodotto a Marchio Tuscia Viterbese è rappresentato dalle modalità artigianali con le quali si svolgono le produzioni, a partire dalla lavorazione dalle materie prime, e non è un caso che molti di questi facciano parte dell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.

Si potrebbe andare avanti per ore a parlare delle infinite tipicità a Marchio Tuscia Viterbese: dei legumi, dei mieli, dei prodotti caseari, dei prodotti ittici del Lago di Bolsena, delle carni bovine, ovine e suine, sia fresche che lavorate, oppure raccontare la cucina del territorio, ricca di sapore, vera e genuina, come “La Pignataccia“, un piatto caratteristico di Vitrebo, fatto con i tagli meno pregiati del bovino, cotti in una pignatta alternati a strati di verdure, “Il Bagnone Viterbese” a base di pane e baccalà, tipico pranzo al sacco dei contadini, o la “Canata” una variante ancora più rustica della panzanella.

Per poter gustare la cucina tradizionale della Tuscia o anche una cucina più attuale e creativa,  ma sempre legata al territorio, dove gli Chef reinterpretano la tradizione, è stata creata un’interessante iniziativa: “A Tavola con gli Etruschi” , dove alcuni ristoranti di qualità presentano il loro menu a prezzo fisso “tutto compreso”.
Un motivo in più per visitare la Tuscia Viterbese, scegliere i ristoranti e i menu più graditi, e trascorrere momenti sereni in questi antichi e magici luoghi.

Per Informazioni e approfondimenti:

www.tusciaviterbese.it

www.visituscia.org