Masterchef 5: Marzia Bellino la più amata di questa edizione...

Masterchef 5: Marzia Bellino la più amata di questa edizione…

20 Luglio 2016 - di mlantermino

Roma – Masterchef 5: Marzia Bellino la più amata di questa edizione…

(di Manuela Lantermino)

Una cosa è certa, della quinta edizione di Masterchef Italia, tutti si ricorderanno di Marzia, “La Farmacista nel Paese delle Meraviglie”.

Dolce, solare, spontanea e con un grande sorriso luminoso, è stata una delle concorrenti più amate di questa edizione e a Masterchef ha lasciato decisamente il segno… Chi da casa non ha sorriso, se non riso a crepapelle nell’ascoltare i suoi racconti?
Sicuramente quando è uscita la trasmissione ha perso, oltre a un po’ di vivacità, uno dei personaggi più amati e, probabilmente, anche una delle concorrenti più interessanti e fantasiose in cucina.

La sua infatti è una cucina colorata e vivace come lei, peccato che non abbia avuto il tempo per dimostrarlo e sia stata eliminata proprio quando aveva trovato la giusta grinta.

Questa è la Marzia che tutti hanno percepito dal video ma io, che ho avuto il piacere di conoscerla dal vivo, posso affermare che di persona è molto di più.

Come cuoca Marzia conosce veramente la cucina, la pratica quotidianamente, la vive in modo istintivo, creativo e con grande rispetto per la materia prima.
Come persona, dietro quel grande sorriso e lo sguardo fanciullesco, c’è una donna, moglie e madre, forte, sensibile, colta e molto intelligente, che ha vissuto pienamente una vita non sempre clemente con lei.

Ma veniamo alla nostra chiacchierata.

Marzia perché hai partecipato a Masterchef?

Non avevo mai visto un reality prima di tre anni fa, un giorno ero malata e vidi per caso una puntata della seconda edizione di Masterchef e mi appassionai al programma. Ho sempre cucinato sin da piccola, ho un amore sviscerato per la cucina e mi piace sperimentare. Sostanzialmente ho partecipato per due motivi: uno perché mi volevo mettere alla prova con degli chef famosi, secondariamente perché nemmeno io sono scevra da un pizzico di esibizionismo… In realtà era un momento particolare della mia vita, la mia autostima era un po’ in crisi e questa cosa forse mi serviva anche per tirarmi un po’ su… Poi sai le motivazioni sono sempre tante, non c’è mai un motivo preciso, ma un insieme di motivazioni. Certamente l’amore per la cucina e la voglia di dimostrare che la sapevo fare è stata la molla.

La tua cucina è stata definita “una cucina del ricordo”, ma richiama più la Campania, l’Emilia Romagna o è un mix delle due?

In realtà è esattamente è un mix di tre!
Ovviamente la Campania, che per me è il “ricordo”, la mia infanzia. Tutt’ora quando arrivano le Feste devo assolutamente preparare i dolci tipici della tradizione salernitana, la mia zona, come la Pastiera a Pasqua , i Calzoncelli e gli Struffoli a Natale.
L’Emilia Romagna invece è molto presente nei miei primi, tutte le paste ripiene, le tagliatelle, il ragù. Tutto quello che è primo sontuoso e fatto a mano per me afferisce a questa regione.
Ma c’è una terza regione, il Veneto, la regione di mia mamma: da questa zona ho preso i risotti, le frattaglie, l’uso del burro e il mio grande amore per i liquori, le marmellate e le salse.
Salse ai mirtilli, al prugnolo, alle fragole ecc.
Come l’accostamento tra il dolce di una marmellata o di una salsa al salato di una carne.

Vedendo i tuoi piatti si capisce che nella tua cucina, oltre il ricordo, la fa da padrona anche la fantasia. Quanto è importante per te?

E’ importantissima!!!
Dopo Masterchef ho capito che è molto importante anche la tecnica, però la fantasia per me è fondamentale.
Quando sono arrivata a Masterchef vedevo parecchie persone con un libro, “La grammatica dei sapori”, nel quale si spiegano tutti i vari accostamenti e alla fine l’ho comprato anch’io.
Però i miei accostamenti sono sempre stati fatti d’istinto, provandoli, non posso nemmeno dire di averli studiati prima.
Come il mio Risotto all’Alchermes è nato dall’idea di fare un risotto rosa: ho provato, ma la prima volta è risultato un po’ stucchevole, quindi ho aggiunto all’alchermes  qualche goccia di amaro ed ho ottenuto ciò che volevo…
Insomma parto sempre da un’intuizione.

Qual è l’ingrediente che non può mancare nella tua cucina?

Io amo molto la cannella, sia nel dolce che nel salato, ma questa è una spezia.
Come ingredienti veri e propri direi le farine per pastificare e il riso.
La cannella per me è veramente il ricordo e l’ho messa anche nel piatto dei quattro SI che ho portato ai casting di Masterchef, dove ho fatto un condimento con caciocavallo podolico, zucchero e cannella ricordando mia nonna che faceva i tagliolini con latte, cannella e zucchero.

L’ingrediente che ami di meno?

Alcuni tipi di pesce… il pesce non è tanto nelle mie corde! Lo cucino, ma anche il pesce è legato a una cucina del ricordo e più casalinga: le fritture di pesce, i calamari ripieni, l’insalata di mare, il pesce al forno, le preparazioni allo scoglio, insomma tutto quello che si cucinava a casa in famiglia.
Adesso, dopo Masterchef, lo cucino anche in tanti altri modi, però il pesce lo amo meno. Il pesce è difficile da pulire ma facile da cucinare e ultimamente è molto di moda, i giovani amano molto cucinarlo.

Il piatto che ti riesce meglio?

A detta di tutti la cosa che mi riesce meglio è la Pastiera Napoletana, per me invece sono i risotti.

Il tuo piatto preferito da mangiare?

A me piace mangiare tutto, mi piace proprio mangiare.
In realtà sono partita da piatti complessi… per me il patto più buono in assoluto è la tagliatella al ragù ma è difficile trovarla fatta veramente bene.
Però con il passare del tempo mi sono anche affinata… sono partita da lasagne al forno, paste ripiene, arrosti ma oggi preferisco un ottimo formaggio con un’insalatina condita con un buon olio extravergine… sono arrivata alla scomposizione.
Secondo me il cibo semplice, la materia prima buona, in certi casi dà più soddisfazione della lavorazione. Io penso che gli Chef importanti siano un po’ come Salvador Dalì e altri pittori, partono dal complesso per arrivare all’essenziale. Prima hanno dimostrato di saper dipingere benissimo, poi si sono rarefatti, sono andati alla materia nuda e cruda, e penso che la cucina, vista come arte minore, parta dal complesso per arrivare all’essenzialità dei sapori.

Entrando nel vivo dell’esperienza di Masterchef, come l’hai vissuta e cosa ti è rimasto?

Purtroppo in quel momento non l’ho vissuta benissimo perché avevo per la testa dei pensieri dolorosi, non venivo da un bel momento della mia vita ma, a prescindere dalla mia predisposizione d’animo, all’inizio non l’ho vissuta bene perché mi sono trovata di colpo con dei ragazzi che parlavano di cucina con termini molto “aulici” ed “elevati”.  Parlavano di Bisque, di Guacamole… di cose che io non conoscevo e mi dicevo: “Ma dove sono? Sono finita in mezzo a gente che ne sa veramente di cucina”!!! In quel momento mi è venuto pure il complesso di inferiorità ma è durato poco! Dopo ho capito che molti di loro avevano tanto nozionismo ma non conoscevano le preparazioni di base, e credo che si sia visto più di una volta in trasmissione, infatti alcuni sono caduti proprio su quelle.
Comunque alla fine posso dire di avere appreso molto, soprattutto le tecniche moderne… Adesso so fare le bisque e i fondi di cottura…
Sul piano umano mi sono rimaste delle belle amicizie, con Gigi, Alida, Lucia, Andrea, Rubina, Alice, Maradona e altri.

Parlaci dei giudici.

Ho interagito con tutti alla stessa maniera, ma con Cracco, sin dal primo momento, sono entrata più in sintonia; percepivo la sua stima nei miei confronti e sentivo che credeva in me, anche Barbieri dimostrava comunque di apprezzare il mio lavoro.
Con Cannavacciuolo ho avuto un rapporto un po’ più rigido, lui è molto preciso, ordinato, tecnico e quadrato. Grande Chef anche lui ma più distante da come sono io. Bastianich è una persona di enorme cultura e umanità. Mi sono divertita tantissimo in tutti i “siparietti” che abbiamo fatto, dalla “canna” al “viagra”, ma con lui abbiamo fatto anche dei grandi discorsi, mi sono trovata veramente bene.
E’ il tipico americano molto alla mano.

Concorrente preferito?

Gigi, ha la stessa età dei miei figli ed è una bellissima persona. Siamo pure stati eliminati nella stessa puntata e sono diventata anche molto amica di sua madre.
Tra l’altro lui è stato molto sottovalutato in trasmissione. Sicuramente è ancora giovane e inesperto ma ha grandi potenzialità ed era uno dei più creativi.

Concorrente no?

Credo che non sia un mistero e si sia capito anche dalla trasmissione: Erica.
Non ho niente di personale con lei ma siamo incompatibili caratterialmente. Ho sempre detto che è brava però vuole comandare e avere il controllo delle cose.

Quali progetti hai dopo Masterchef?

Intanto io spero che finalmente si capisca che so cucinare e ho qualcosa da dire in cucina. Spero che qualcuno mi chiami e mi coinvolga  in qualche progetto, magari anche come docente per dei corsi di cucina.

La mia idea, comunque, è quella di vendere la farmacia e compare una quota da un’altra parte, per alleggerirmi un po’ dagli impegni ma arrivare comunque alla pensione, quindi ritagliarmi un po’ più di tempo per me stessa e per la cucina.

Marzia di te sappiamo che sei farmacista, sposata, con due figli, salernitana d’origine ed emiliana di adozione. Raccontaci qualcos’altro se ti va, delle tue passioni…

Sono pronipote di farmacisti, degli zii di mio papà erano titolari di una farmacia di famiglia che aveva oltre due secoli ma,  non essendo farmacista ne’ mio padre ne’ mio zio, nessuno avrebbe potuto portarla avanti, quindi a diciotto anni mi sono trasferita a Bologna per studiare farmacia e portare avanti la tradizione. I miei zii però nel giro di poco tempo sono morti e la farmacia è stata ereditata da estranei.
Decisi di cambiare facoltà e di iscrivermi a Chimica e Tecnologia farmaceutica per avere una laurea più completa, ma non avevo più la farmacia di famiglia.
Io però sono un tipo testardo e terminata l’università ho iniziato a fare concorsi finché a vent’otto anni ho ottenuto la mia piccola farmacia. Questa è la mia storia professionale.
In gioventù però ho avuto tante morti di amici e parenti: nell’80 con il terremoto ho perso molte persone care, qualche anno dopo ho perso prematuramente anche mio padre e mi dovevo pure riconquistare la farmacia. Tutti questi episodi hanno un po’ bloccato la mia vita e per riuscire a realizzarmi professionalmente sono stata costretta a mettere da parte le mie passioni e il mio lato giocoso, ovvero il pianoforte, il canto e il ballo che amo tanto.
Mi sono data al lavoro e basta, poi mi sono sposata, ho avuto i bambini, ho costruito la mia carriera e finalmente, dieci anni fa, ho ripreso in mano la mia vita e quindi tutti questi miei hobbies.
Poi però sei anni fa mi sono ammalata di cancro e quindi mi sono ritrovata punto e a capo.
Fortunatamente da tre anni ne sono uscita e, questa volta veramente, ho ripreso in mano la mia vita. Ho ripreso a suonare, cantare e ballare.
L’unica cosa che ho sempre continuato a fare, anche nei momenti più bui, è cucinare, quello non l’ho mai abbandonato… E’ stato il mio antistress.
La malattia comunque non mi ha spaventata più di tanto e da questa esperienza ho imparato che fa più male la morte delle persone che ami che la propria malattia e la propria morte.

Caspita sei stata davvero forte, complimenti Marzia… C’è una domanda che non ti ho fatto e avresti voluto che ti facessi?

Si! Cosa cucinerei per i quattro giudici…

Interessante, e cosa gli cucineresti?

A Cracco farei il mio Risotto all’Alchermes, Burro acido e Creste di Gallo, accompagnato da un bicchierino del mio liquore che ha già assaggiato.
A Barbieri una Tagliatella fatta a mano, molto povera, con un Sugo di Rigaglie.
A Cannavacciuolo una bella Genovese alla napoletana con qualche piccola variazione.
A Bastianich una ricca Cheesecake Cioccolato, Cannella e Caffè con una nota amara, tipo una grattatina di Rabarbaro.

Per concludere chi avresti voluto che vincesse Masterchef?

Secondo me avrebbero meritato in tre: Dario, Alida e Maradona per motivi diversi, ma al di là del mio affetto personale per ognuno di loro, avrei voluto comunque che vincesse Dario, perché ha avuto tante batoste nella vita e se lo merita.

Marzia è stato veramente bello conoscerti e fare questa chiacchierata con te, non avrai vinto Masterchef ma hai sicuramente vinto nel cuore di molti telespettatori, dei nostri lettori e soprattutto hai vinto nella vita.

Un grande in Bocca al Lupo per tutto ciò che desideri da noi di Ladyblitz.

Qui di seguito una buonissima ricetta che Marzia  ha voluto regalare ai nostri lettori…

 Mini Caprese alle noci con crema al lucano e menta.

Ingredienti.

Per la Caprese alle noci.
150 gr. di cioccolato fondente.
150 gr. di noci.
150 gr. di burro.
150 gr. di zucchero.
un pizzico di sale.
3 uova separate.
un pochino di rhum.
40 gr. di fecola o maizena (facoltativo).

Per la crema al lucano e menta.
2 tuorli.
3 cucchiai di zucchero.
una tazza di latte caldo.
qualche foglia di menta in decozione.
un bicchierino di amaro lucano o simile.
panna montata senza zucchero.

Procedimento.
Tritare il cioccolato fondente con le noci. Lavorare il burro con lo zucchero ed un pizzico di sale. Montare i bianchi a neve.
Al composto di burro e zucchero aggiungere i tuorli, la cioccolata, le noci, un pochino di rhum, la fecola o maizena(facoltativi) ed i bianchi montati a neve.
Mettere in stampini di silicone senza imburrare e cuocere una ventina di minuti in forno preriscaldato a 170 gradi, forno ventilato.
Sfornare e far raffreddare completamente prima di togliere le “capresine” dagli stampini.
Fare una crema pasticcera con i due tuorli e i tre cucchiai di zucchero. Aggiungere la tazza di latte caldo con qualche foglia di menta in decozione, e cuocere la crema dopo aver aggiunto un bicchierino di amaro lucano o simile.
Raffreddare la crema coprendo con pellicola a contatto.
Una volta fredda, aggiungere circa la metà del peso di panna montata senza zucchero.
Decorare le tortine con la crema, del ribes e qualche fogliolina di menta fresca.

Masterchef 5: Marzia Bellino la più amata di questa edizione...
Mini Caprese alle noci con crema al lucano e menta.