Masterchef 5: Lucia Giorgi ho volato come una farfalla ma...

Masterchef 5: Lucia Giorgi ho volato come una farfalla ma…

25 Luglio 2016 - di mlantermino

Roma – Masterchef 5: Lucia Giorgi ho volato come una farfalla ma…

(di Manuela Lantermino)

Ho avuto il piacere di intervistare Lucia Giorgi, la sindacalista di Masterchef, e le impressioni percepite dal video sono state tutte confermate.
Donna di grande energia e intelligenza, dai modi eleganti e pacati, fortemente consapevole di se e ironica, è una di quelle donne che ti rendono fiera di appartenere al sesso femminile.

Ma veniamo alla nostra chiacchierata.

Lucia sei stata uno dei personaggi più interessanti di questa edizione, forte e battagliera ma sempre corretta e leale. Sicuramente una delle più temute… Perché secondo te?

Secondo me perché la fermezza delle proprie impostazioni e delle proprie opinioni è sempre motivo di timore. Le persone non condizionabili, come io mi ritengo di essere, sono spesso scomode. Io non credo di avere grandi e particolari facoltà, ma semplicemente credo in quelle che possiedo… Penso che sia questa la mia forza.

A un passo dal podio si sono spenti i fornelli anche per te. Cosa è successo… Sei d’accordo con la decisione presa dai giudici?

Credo sinceramente che abbiano fatto una scelta di pensiero legata alla cucina e, in base a questo, ci sta, però con una battuta, in tutta onestà, mi piace dire che avrei preferito sbagliare il piatto.
Con le possibilità avute, non si potevano fare grandi elaborazioni… la selezione degli ingredienti ha fatto si che scegliessi una linea un po’ discutibile. Ciò detto, è sempre e solo una valutazione di pensiero dei giudici, alla al quale io mi inchino.

Quando sei uscita hai detto di sentirti come una farfalla che vola leggera… Cosa ti ha lasciato questa esperienza? E cosa ti aspetti dopo Masterchef?

Faccio una premessa, per una persona della mia età mi aspetterei il riconoscimento dei miei 37 anni di lavoro, ma siccome la visione del futuro è precaria per tutti, mi sono buttata in questa avventura a braccia aperte: mi potevo schiantare o imparare a volare.
Ritengo, per come sono andate le cose, che alcuni bei battiti d’ali siano stati effettuati, con grandissima soddisfazione personale.
Per quanto riguarda quello che mi ha dato Masterchef, in cucina ho avuto la possibilità di riassumere e assemblare quello che gravitava dentro di me senza una meta.
Diciamo che la mia espressione quotidiana di cucina era quella casalinga, io sono una compagnona e, insieme al mio compagno, faccio cene e pranzi per gli amici da una vita, ma non mi ero mai esposta in un ambito competitivo.
Non ero mai stata giudicata da dei professionisti, ed ho tirato fuori, con mia grande sorpresa e soddisfazione, dei raggiungimenti e dei traguardi insospettabili per me.

Qual’è il ricordo più bello di Masterchef?

Uno solo sarebbe riduttivo, devo dire che per me le “esterne” sono state la mia espressione migliore, perché nelle esterne si viveva il senso del gruppo, la vittoria di squadra, tutte cose che sono nella mia testa, nel mio spirito e nella mia vita normale.
Per me vincere tutti vuol dire vincere “io”, non semplicemente come persona, ma all’interno di un gruppo, di un’idea e di un progetto.
Ovviamente l’esterna in Spagna, con la Paella fatta insieme a Maradona, è stata la migliore.
In quella occasione per me vincere ha avuto un peso enorme: avere i complimenti da chi fa la Paella da più cinquant’anni è una grande soddisfazione, come lo è anche far “vincere” il nemico (che fallisce).

Lucia tu sei stata una delle concorrenti palesemente più stimata dai giudici, in particolare da Cracco e Bastianich, cosa ci dici di loro?

Ho trovato un’altissima professionalità in tutti loro, professionalità che hanno saputo mettere in gioco all’interno di Masterchef. Per me è stato un grandissimo piacere avere a che fare con tutti e quattro.
Tutto si è svelato già dal primo giorno, quando i microfonisti mi hanno detto “Tu sei nel primo banco in prima fila! Capisci bene che io sono una donna di 1 metro e 80 e ho passato l’intera vita negli ultimi banchi, per me quella è stata una chiara dichiarazione di volontà di presenza e di confronto verso la mia persona, mi sono sentita veramente accolta da tutti loro.
Anche il gioco dialettico con Bastianich è stato piacevole, è una persona molto giocherellona, con lui prevale il divertimento e il gioco, e questo mi è molto affine.

Nel corso del programma hai dichiarato di condividere la tua passione per la cucina con il tuo compagno. Chi è il più bravo tra voi due?

La verità vera, e non la nascondo mai, è che sono io ovvio. (ride, ndr).
Soprattutto se si intende per bravura la completezza. Lo ha anche dimostrato il gioco, ci sono pochi argomenti che mi inquietano, anzi nessuno se devo essere sincera.
Il mio compagno è macellaio e sommelier, è un grande conoscitore di carni e vino, e approfondisce tutto, secondo me ha l’80% di qualifica per essere uno che di cucina se ne intende. Io invece ho una conoscenza molto più allargata che si espande in tutte le direzioni.

Siete competitivi quando cucinate?

Lui si.

E quali sono i vostri cavalli di battaglia?

Sicuramente per lui carne e pesce e, come dicevo, i vini dei quali ha una conoscenza infinita, oltre ad essere un appassionato di Champagne; per me invece il mondo delle verdure, del vegetale e la panificazione.
Quando all’inizio della trasmissione ho scoperto che la melanzana è l’ortaggio preferito di Cracco, lo ha incoronato tra le mie preferenze, perché la melanzana è anche il mio ortaggio preferito.

La tua passione per la cucina da dove nasce?

Io ho la mamma emiliana, il papà romano e un nonno siciliano, per cui abbraccio le culture di tutta l’Italia. Penso che la nostra nazione sia una delle espressioni più alte al mondo di ricchezza e produzione di prelibatezze ed eccellenze, quindi la mia passione parte bene, e da qui si amplifica e si coltiva nei molti viaggi che ho fatto durante la mia vita. Sono stata una grande viaggiatrice, ho girato mezzo mondo.
Inoltre con uno stipendio come il mio e quello del mio compagno, avere una certa qualità della vita non è cosa semplice, per cui aspettare che gli altri mi cucinino o andare in certi ristoranti per avere l’alto livello non è da me. Quindi nella vita la qualità o vai a prenderla dagli altri o te la fai da te.

Oltre alla politica e alla cucina hai altre passioni?

Viaggiare come ho appena detto, poi sono diplomata all’artistico e quindi ho una forte vena artistica che applico a tutti gli aspetti della mia vita.

Qualche domanda secca:

Dolce o Salato?

Assolutamente dolce.

Ingrediente SI?

L’aglio.

Ingrediente No?

Nessuno.

Concorrente SI?

Assolutamente Beatrice Ronconi.

Concorrente NO?

Quelli che mi ritengono una nemica e non mi accolgono.

La sera della finale secondo te il vero vincitore era già fuori o ancora dentro?

Assolutamente già fuori, ma non ti dico chi è.

Per concludere c’è una domanda che non ti ho fatto e avresti voluto che ti facessi?

No, non in particolare! L’unica cosa che mi piacerebbe dire, ed è un po’ il gioco della vita, è che io qualche anno fa ho avuto grossi problemi alla schiena derivati dalla lunga vita professionale.
A cinquant’anni mi sono ritrovata quasi a non riuscire più a camminare, e li uno si dice “sono finita”.
Ecco invece no, il messaggio che voglio che esca da tutta la mia esperienza, è che la vita non finisce mai fino all’ultimo respiro. C’è sempre un motivo per reinventarsi, c’è sempre l’occasione e bisogna chiaramente percorrerla e buttarsi con un “Battito d’Ali” senza pensarci troppo.

Grazie Lucia per il tempo che ci hai dedicato, sei un esempio davvero positivo per tante persone, di come si possa essere forti e determinati senza calpestare gli altri ma sostenendo sempre ciò che si pensa con eleganza e pacatezza. Noi di Ladyblitz ti auguriamo per il futuro di volare sempre più in alto.

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