Aborto: il New York Times racconta le difficoltà delle italiane

Picchia la compagna e le causa l’aborto: arrestato a Rimini

24 Giugno 2015 - di aavico

ROMA – Arrestato un 33enne a Rimini accusato di aver provocato l’interruzione della gravidanza della propria compagna, di averla ripetutamente maltrattata, procurandole numerose lesioni. I fatti risalgono a qualche anno fa (nel 2013), quando la donna aveva iniziato una relazione sentimentale con l’arrestato, pur rendendosi conto di alcuni problemi comportamentali e dell’indole aggressiva del suo fidanzato.Capitava spesso – secondo quanto ha raccontato la donna 35 enne – che l’uomo, che era solito abusare di sostanze stupefacenti, in preda anche a gelosia, maltrattasse e percuotesse la donna, controllando ogni suo spostamento, ogni telefonata o contatto sui social network. La donna veniva inoltre insultata e minacciata continuamente di morte.

Il Messaggero scrive:

Il 14 febbraio 2013 – racconta sempre la donna – l’uomo, a seguito di una banale discussione, dopo averle dato due pugni in testa (provocandole la fuoriuscita di molto sangue dalla ferita), trascinava la donna in terra per alcuni metri e, dopo averla costretta a salire in auto, l’ha portata a casa della madre per metterle la testa sotto la doccia. In questa occasione la violenza subita portò ad un aborto. La violenza dell’uomo non si è fermata neanche successivamente, durante un’altra gravidanza della donna: l’uomo infatti non risparmiava insulti e percosse, che costrinsero la donna per i calci ricevuti a recarsi al pronto soccorso per le cure.

Dopo il parto la donna era pure riuscita ad allontanare l’uomo da casa. Ma ciò non è stato sufficiente a fermare la sua violenza. Spesso infatti lo ritrovava appostato nei luoghi che abitualmente frequentava. L’ uomo inoltre la perseguitava e molestava tirando sassi alle sue finestre, la tempestava di telefonate e sms, con minacce, non risparmiando delle percosse.

Gli uomini della squadra mobile della Questura di Rimini ricevuta un mese fa la denuncia da parte della donna, hanno iniziato l’attività di indagine tesa a riscontrare il racconto fornito e, soprattutto, a raccogliere tutti gli elementi per la Procura della Repubblica presso il tribunale di Rimini. Ieri è giunto il provvedimento di custodia cautelare in carcere, immediatamente eseguito dalla Polizia di Stato. L’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Rimini, dove è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.