Viale del tramonto

Viale del tramonto, il film del 1950 che non tramonta mai

26 Ottobre 2012 - di Claudia Montanari

Nel film “Viale del tramonto” un giovane sceneggiatore disoccupato ( William Holden), a causa di una serie di coincidenze, va a vivere con una ricca e anziana attrice ( Gloria Swanson), già star del cinema muto e prigioniera del suo passato, facendosi da lei mantenere. Da questa bizzarra convivenza si snoderà un melodramma amarissimo, con risvolti da horror e sottofondi da commedia. “Viale del tramonto”, vincitore di tre premi Oscar, è uno dei più bei film di Hollywood sul divismo e uno degli affreschi più struggenti e cinici sulla dicotomia tra essere e apparire. Il geniale Billy Wilder firma la regia di questo capolavoro, lasciando al pubblico un documento di estrema sincerità sulla meschinità del mondo del cinema e regalando ad un altro regista di grandissimo talento ( Erich von Stroheim), un ruolo memorabile. L’autentica grandezza di questo film tuttavia risiede probabilmente nella sua capacità di smascherare, con assoluta modernità di linguaggio e grande partecipazione umana, quelle illusioni che conducono l’essere umano a perdersi e a diventare una maschera vuota e grottesca.

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