Venezia71, "Hungry Hearts" di Saverio Costanzo tra polemiche e commozione

Venezia71, “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo tra polemiche e commozione

1 Settembre 2014 - di Claudia Montanari

VENEZIA – Cuori affamati che a colpi di ossessioni arrivano a fare danni. Alla Mostra del Cinema di Venezia Saverio Costanzo ha convinto con “Hungry hearts”, dramma ambientato a New York che ha commosso giudici e pubblico e che, molto probabilmente, irriterà vegani e vegetariani.

Il film, tratto dal romanzo Il bambino indaco di Marco Franzoso, narra le vicende dell’americano Jude (Adam Driver) e dell’italiana Mina (Alba Rohrwacher) che, dopo essersi incontrati per caso e innamorati perdutamente, decidono di sposarsi e mettere al mondo un figlio. La nascita del bambino, però, coincide con quella di una vera e propria nuova vita scandita dalle ossessioni di Mina che, fissata con la purificazione del corpo del proprio figlio, lo porta ad una astinenza forzata dei cibi che lei riteneva velenosi. Ovvero, quasi tutti tranne avocado, semi di lino e qualche altro legume. Regime alimentare che presto diverrà dannoso per il bambino, al quale mancheranno nutrienti importanti per la crescita. Un tema che farà discutere e irriterà non poco vegani e vegetariani.

Si legge su Coming Soon:

“Il regista romano ha realizzato un film che mette a disagio, amando allo stesso modo tutti suoi personaggi, pur raccontandoli da vicino, senza la consolazione di uno sguardo distante. Lascia il segno, come una botta dolorosa che a distanza di tempo colpisce ancora più duramente, formando un livido che impedisce che ne svanisca il ricordo, diventando parte di noi.

Un film di ossessioni, di conflitti fra estremi, fra ricerca di una presunta normalità e di eccezionalità. Corpi che si dividono uno spazio; se nel primo film di CostanzoPrivate, veniva rappresentata la visione domestica di un conflitto politico, Hungry Hearts circoscrive ancor di più il contendere in uno scontro familiare su come crescere un figlio di pochi mesi. Una coreografia di corpi che prima non riescono a staccarsi, si esplorano presi dall’ossessione di un amore in divenire, poi si allontanano contendendosi l’indifesa creatura frutto della loro passione”