Virginia Raffaele ricorda Anna Marchesini: "Una figura familiare"

Virginia Raffaele ricorda Anna Marchesini: “Una figura familiare”

2 Agosto 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Virginia Raffaele ricorda Anna Marchesini, attrice teatrale scomparsa lo scorso 30 luglio. La comica romana ha detto a Repubblica: “La adoravo. Mi fece il mio primo autografo: tu come ti chiami? Ah, Virginia, come mia figlia. Ricordo che rivalutai pure il mio nome. Se la Marchesini ha chiamato la figlia così, deve essere un bel nome”. Cos’aveva di diverso la Marchesini? 

“Intanto ha anticipato le mode e il modo di far ridere – dice Virginia Raffaele –  Di donne di quel calibro, penso a lei, a Franca Valeri, a Monica Vitti, che sono giganti, ce ne sono poche. Comiche pure, artiste capaci di far ridere, come Bice Valori, un’altra attrice meravigliosa. Ma quando dicevi Anna Marchesini, per una della mia generazione, dicevi tutto: aveva rivoluzionato la tv, ha fatto teatro, ha scritto libri. Era completa e si esprimeva con un linguaggio nuovo, contemporaneo. Sono cresciuta seguendola, conosco a memoria gli spettacoli. Per me è una figura familiare”. (…)

Virginia Raffaele avrebbe voluto incontrarla ma non era facile:

“Sapevo che non stava bene, non sapevo come muovermi. Una sera al quinto bicchiere di vino ho mandato un messaggio a Massimo Lopez: ti prego un giorno me la fai conoscere? Con Massimo ci sentiamo spesso, c’è una stima reciproca. Poi ho capito che non era facile perché non stava bene. Il trio Solenghi Marchesini Lopez ha segnato un’epoca, ha fatto la storia della tv. Ma non c’è dubbio che lei aveva una personalità fortissima”. (…)

“Ha fatto scuola, la vedevi come un modello. Talento puro e un’attenzione maniacale per i testi, la parola, la costruzione dello sketch. È vero che aveva messo da parte la bellezza, aveva le gambe più belle della tv, era affascinante ma le piaceva camuffarsi. Occhiali, trucco. La sua forza era l’autoironia, che la faceva mettere sempre al servizio dei personaggi. Per me sarà sempre nostra Signora della comicità italiana”.