Lily Rose Depp è diventata maggiorenne: 18 anni...col cappello!

Lily Rose Depp è diventata maggiorenne: 18 anni…col cappello!

29 Maggio 2017 - di Silvia_Di_Pasquale

LOS ANGELES – Lily Rose Depp è diventata maggiorenne! La figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp ha compiuto 18 anni lo scorso 27 maggio. Non sappiamo come ha trascorso questo giorno così speciale. Dando un’occhiata alla sua pagina Instagram si vede solo una foto in cui si mostra in jeans e corpetto, abbinati a un simpatico cappello mini cappello nero. “Ho fatto 18 anni e tutto quello che voglio è questo piccolo cappello”, ha scritto a commento dello scatto. Considerando il fatto che l’attrice e modella è abituata a vivere tra set e red carpet, pur essendo giovanissima, non è da escludere che abbia puntato sulla semplicità, magari con un parti tra pochi amici intimi.

Lily Rose Depp ha un fratello minore, John “Jack” Christopher Depp III, nato nel 2002. Dopo la fine della relazione con la Paradis il padre si è risposato con la collega Amber Heard. Anche con lei è finita e non nel migliore de modi, considerando che hanno avuto una battaglia legale in tribunale. Da parte sua Lily ha sempre difeso l’attore, negando che potesse essere capace di fare qualche gesto violento, a differenza di quello che ha dichiarato la bella Amber. La giovane attrice convive con i paparazzi che la seguono da quando è nata. Dei suoi genitori Lily Rose Depp ha spiegato:

“Li ammiro, ed è inevitabile parlare di lavoro con loro. Però sono molto indipendente e sto cercando di fare esperienze il più possibile da sola: l’arte è una questione così personale che può venire soltanto da te stesso”. Del rapporto con il suo corpo specifica: “In passato ho lottato parecchio sia con il mio corpo che con la mia immagine. Adesso sono molto più a mio agio: l’ambiente di lavoro è stato salvifico. Come un porto sicuro. Isadora aveva un bel fisico, agile, aggraziato e decise di usarlo per la danza come fosse la sua destinazione naturale. Ho tenuto a mente la lezione. D’altra parte dato il ruolo non potevo permettermi di fare storie”.