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Kate Middleton confessa: “Una volta a Wimbledon è successo che…

11 Luglio 2017 - di Silvia_Di_Pasquale

LONDRA – Kate Middleton è una grande appassionata di tennis, ma qualche anno fa, nel 2013, le fu proibito di prendere parte alla finale di  Wimbledon del 2013. Il motivo era legato alla sua salute, perché incinta del principino George. Secondo quanto rivelato dal sito inglese Ok, a rivelare questo retroscena sarebbe stata proprio la duchessa durante un’intervista con la BBC relativa a questa disciplina sportiva.

“Ero incinta in stato avanzato”, ha reso noto la moglie di William. “Ho scritto a Murray (Andy Murray, tennista britannico vincitore a Wimbledon nel 2013) facendogli le mie scuse per non essere lì”. A vietare a Kate Middleton di prendere parte alla finale è stato il suo medico, che le ha consigliato di risparmiarsi quella che sarebbe stata per lei una vera e propria fatica. Nessun capriccio dunque da parte della duchessa, ma solo un modo per portare a fine la gravidanza senza problemi.

Kate Middleton è diventata mamma per la prima volta il 22 luglio 2013, giorno in cui è nato il piccolo George, oggi tre anni. Poco dopo un anno, l’8 settembre 2014 la famiglia reale annunciò ufficialmente la seconda gravidanza della duchessa, e il 2 maggio 2015, Kate diede alla luce la secondogenita Charlotte Elizabeth Diana.

“Nulla può davvero prepararvi all’esperienza sconvolgente di diventare madri: investite da emozioni complesse, che passano dalla gioia alla stanchezza, dall’amore alla preoccupazione”, ha detto durante un intervento in pubblico Middleton, “Per me è stato gratificante e meraviglioso, ma anche una grande sfida, nonostante abbia avuto a casa un grande supporto, che non tutte le madri possono avere”.

“Spesso viene meno la fiducia in se stessi e ci si sente incapaci e molte donne soffrono in silenzio per questo, che per paura o vergogna non chiedono aiuto”, ha continuato, “Parte di questa paura deriva dall’obbligo percepito di essere un genitore perfetto, fingendo di amare ogni singola cosa e ogni singolo momento che orbita intorno allo svolgimento di quel ruolo. È giusto parlare della maternità come di una cosa meravigliosa, ma è giusto anche parlare di stress e tensioni. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza”.