Irina Shayk, scollatura estrema con l'abito aderente FOTO

Irina Shayk, scollatura estrema con l’abito aderente FOTO

28 Ottobre 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

LONDRA – Irina Shayk, scollatura estrema con l’abito aderente. La supermodella russa, 30 anni, più che bella in total black a Londra. Irina era in compagnia del suo manager, come mostrano le foto da lei stessa pubblicate su Instagram. Un outift che non lascerà indifferente il suo fidanzato, il divo hollywoodiano Bradley Cooper. Dopo l’addio al calciatore Cristiano Ronaldo, la top model ha infatti ritrovato l’amore con l’attore di American Sniper. Un’unione ufficializzata da tempo, che potrebbe presto portarli all’altare.

Pur essendo considerata una delle donne più belle e sensuali del pianeta, Irina Shayk non ha negato di sentorsi imperfetta e di avere “parecchi difetti, il primo di tutti è la cellulite”. Parole che lasciano stupiti i suoi fan, considerando il fisico statuario dell’indossatrice. Queste le parole nel corso di un’intervista al Corriere della Sera:

“Quando sono sul set devo evitare la mia adorata pasta. E se non resisto, davanti alle telecamere mi devo ricordare di tirare dentro la pancia (…) Fare la modella di biancheria intima mi ha aiutata a sentirmi più a mio agio con il mio corpo e mi ha insegnato ad essere elegante e seducente al tempo stesso: non mi chiedevano di fare la bomba sexy, ma di sedurre in un modo meno aggressivo”.

Irina Shayk ha avuto una vita tutt’altro che facile. Come ha svelato lei stessa:

“Mio padre era un minatore ed è morto di polmonite, lasciandoci in una situazione disperata: passavamo giornate intere a lavorare la terra, ma a volte non avevamo neppure le patate. Per noi le patate sono come per voi il pane: ecco, noi non avevamo il pane”. Per la sua magrezza veniva derisa a scuola: “Mi chiamavano stuzzicadenti e capisco che sentirsi brutte in un certo periodo della vita possa marchiare l’autostima. Per fortuna do valore solo alle cose dette dalle persone importanti. Il resto della gente più odiarti o amarti e di questo bisogna farsene una ragione”.