Turnisti e disturbi del sonno: consigli e rimedi

Turnisti e disturbi del sonno: consigli e rimedi

29 Settembre 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Turnisti e disturbi del sonno: consigli e rimedi. Il sonno ha un ruolo fondamentale per la nostra salute sia psichica che fisica. Un buon sonno ristoratore, infatti, funziona come una carica per l’organismo e ci permette non solo di riposare mente e corpo ma contribuisce anche alla guarigione di diverse patologie. Tuttavia il sonno è spesso insidiato da disturbi e fattori che si ripercuotono negativamente sulle normali attività giornaliere. Un esempio tra tutti è il lavoro del turnista. Chi lavora su turni che comprendono anche la notte, infatti, subisce tutta una serie di disagi che si ripercuotono sul ciclo sonno-veglia. Secondo recenti ricerche in Europa 1 lavoratore su 5 è un lavoratore notturno. In generale, la condizione di turnista implica per l’individuo una serie di modificazioni delle abitudini quotidiane (prime fra tutte l’assunzione di pasti e un ritmo di attività di riposo irregolare) causando un disadattamento ambientale e sociale con conseguente disturbo del normale orologio biologico e del ritmo sonno-veglia.

Un ritmo sonno-veglia irregolare è un fattore molto insidioso per l’individuo in quanto subdolo: il turnista, infatti, cerca di abituarsi, tende a dormire male, molto spesso non prende provvedimenti cercando di convivere passivamente con ritmi sballati. Questa condizione, tuttavia, può essere molto pericolosa. Una delle maggiori conseguenze del lavoro su turni è infatti l’insonnia, ovvero quella condizione caratterizzata da sonno insufficiente, di scarsa durata e qualità. I turnisti notturni e coloro che iniziano la mattina presto dormono circa 1-4 ore in meno rispetto alla media, pertanto avvertono difficoltà a dormire, stanchezza, astenia, il loro sonno è di scarsa qualità e non si sentono riposati al risveglio. Spesso l’insonnia viene liquidata come qualcosa di poco importante, eppure le conseguenze, specie sul lungo periodo, possono essere anche gravi. Molti studi hanno dimostrato come l’insonnia possa giocare brutti scherzi al nostro umore, portandoci a reagire con eccessiva emotività di fronte a situazioni particolarmente stressanti. Senza contare i problemi di salute: un recente studio pubblicato sulla rivista Hypertension, per esempio, ha evidenziato che chi soffre d’insonnia cronica avrebbe fino al 400% di probabilità in più di sviluppare l’ipertensione.

Chi svolge un lavoro a turni, dunque, dovrebbe cercare di limitare il più possibile i danni. Per migliorare la qualità del sonno diventa dunque fondamentale avere uno stile di vita equilibrato e seguire delle semplici regole, come per esempio cercare di avere pasti il più regolari possibile, evitare o limitare bevande stimolanti come caffè e alcolici, svolgere una costante attività fisica e cercare di limitare e superare le situazioni di stress.