Dimagrire? Meglio non pulire il piatto. E "ascoltarsi"

Dimagrire? Meglio non pulire il piatto. E “ascoltarsi”

11 Novembre 2014 - di Mari

ROMA – Dimenticatevi quello che dicevano le mamma: “Finisci quello che hai nel piatto“. E’ uno dei migliori modi per ingrassare. E’ quanto sostiene uno studio del Food and Brand Lab della Cornell University. 

I ricercatori, guidati dalla dottoressa Katherine Abowd Johnson, hanno osservato i piatti dei clienti di circa 1200 ristoranti di 15 diversi Paesi di tutto il mondo, guardando quel che veniva lasciato nel piatto. Se veniva lasciato.

Perché pare proprio che tra gli adulti, o quanto meno tra i maggiorenni, l’abitudine a pulire il piatto sia molto diffusa. Con il rischio di mangiare anche quando non si ha fame e quindi ingrassare. 

Anche perché, dice il National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion statunitense, negli ultimi decenni le porzioni medie sono cresciute, facendo segnare un aumento, in media, anche di 150 calorie per piatto.

I ricercatori avvertono che per non ingrassare (e ovviamente per dimagrire) è fondamentale ascoltare il proprio stomaco, capire se si mangia per fame o per altri motivi (stress, insoddisfazione, noia…). Per questo è bene riempire il piatto solo per tre quarti, e magari usando dei piatti piccoli. In questo modo si “inganna” la vista e si mangia di meno. E spesso non si ha più fame, pensando di aver mangiato più di quel che si è mangiato in realtà.

 

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