Dimagrire con la meditazione: è il metodo ESMMWL

Dimagrire con la meditazione: è il metodo ESMMWL

22 Agosto 2017 - di Mari

Dimagrire meditando. L’ultima “dieta” del momento si chiama ESMMWL, acronimo che sta per Eat Smart, Move More, Weigh Less, ovvero “Mangia bene (in modo intelligente), Muoviti di più, Perdi peso”.

Messo a punto dai ricercatori dell’Università del Nord Carolina e della Divisione di Salute Pubblica del Nord Carolina, questo programma, spiega Glamour, punta ad aumentare la consapevolezza nei confronti delle abitudini alimentari e indagare il rapporto con il cibo e quello che c’è tra consumo mentale e perdita di peso.

In altre parole, si tratta di un metodo che si applica soprattutto alla testa di chi lo segue, per comprendere i meccanismi mentali che fanno ingrassare o che comunque non permettono di dimagrire.

Spesso, infatti, non si riesce a perdere peso nonostante si faccia più movimento e si mangi meno. Questo può essere dovuto al cortisolo, l’ormone dello stress, che favorisce l’aumento di peso e ne ostacola la perdita.

Spiega Glamour: 

Lo studio dell’Università del Nord Carolina ha indagato su come gli esercizi di meditazione, mirati ad abbassare il dispendio mentale, aiutino a ‘sbloccare’ un dimagrimento difficile: una maggior consapevolezza mentale – e la capacità di gestione dello stress – sarebbe alla base del successo per la perdita di peso, associata alla dieta e all’attività fisica.

I ricercatori americani hanno seguito un campione di 80 persone che non riuscivano a perdere peso nonostante la dieta e lo sport. Alcuni di questi volontari hanno seguito il programma ESMMWL, altri quello standard, cioè la combinazione di dieta e esercizio fisico, per 15 settimane.

Quelli del primo gruppo dovevano anche compilare il questionario di consapevolezza del mangiare per valutare l’alimentazione consapevole, nei cinque domini che riguardano l’attenzione alla fame e al senso di sazietà, la pianificazione dei pasti e degli spuntini, l’alimentazione come un’attività da non sovrapporre ad altre, l’attenzione al gusto dei cibi e al sapore di quelli più calorici con solo 2-3 morsi.

Alla fine delle quindici settimane il primo gruppo aveva perso in media 2 chili (1,9 Kg, per l’esattezza), contro gli 0,2 chili persi da chi aveva seguito il regime standard.