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“Unioni gay vanno riconosciute”: Corte europea condanna l’Italia

21 Luglio 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – “Unioni gay vanno riconosciute”, Corte europea condanna l’Italia. Le unioni gay devono essere riconosciute: lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo secondo cui l’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. La Corte di Strasburbo ha esaminato il ricorso di tre coppie omosessuali contro la possibilità di sposarsi in Italia o di vedersi riconoscere una unione civile ed ha riconosciuto all’unanimità che vi è stata una violazione del’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, che regola il rispetto per la vita privata e famigliare. La Corte ha ritenuto che

“la tutela giuridica attualmente in vigore per le coppie dello stesso sesso in Italia, come è stato dimostrato dalla situazione dei ricorrenti, non solo non tutela le esigenze fondamentali di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è neppure sufficientemente affidabile”.

Il giudizio è stato emesso all’unanimità nell’ambito del caso sollevato da Oliari e altri contro l’Italia. Si tratta di tre coppie omosessuali, guidate da di Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra, che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro l’impossibilità di vedersi riconoscere in patria l’unione. Le tre coppie omosessuali che vivono insieme da anni rispettivamente a Trento, Milano e Lissone hanno chiesto ai loro Comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità. In una nota della Corte si legge:

“La corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”.