Peluche e cupcake: così siti di gioco d’azzardo attirano le donne

24 Aprile 2014 - di Claudia Montanari

ROMA – Gattini, cupcake, cartoni animati e cioccolatini. Sono sempre di più le donne che, attirate da home page di siti di gioco d’azzardo caratterizzati da fotografie tenere e colorate, cadono nella rete del gioco e ne diventano dipendenti.

È la storia di Sheila Muir ma è anche quella di moltissime donne nel mondo. Sheila, che un anno fa ha perso il lavoro, è caduta nella trappola dei giochi d’azzardo online e per molti mesi la sua vita è stata un inferno da cui non riusciva ad uscire. Proprio dopo il suo licenziamento da una azienda di marketing in cui lavorava da più di 20 anni Sheila ha iniziato a giocare a casa alle slot machine online.

Come riporta il Daily Mail, Shiela un giorno ha conosciuto il sito “Kitty Bingo” e da quel momento la sua vita non è stata più la stessa. Ha iniziato a giocare sempre di più e il sito le mandava a casa anche cioccolatini e doni. Andrew Muir, il marito di Sheila, all’inizio non faceva tanto caso a questi misteriosi doni.

Ma quando a casa della coppia è arrivata una lettera dalla banca in cui vi era scritto che era stato superato il limite dello scoperto, Andrew ha chiamato la banca convinto che ci fosse un errore. Lui e la moglie in 40 anni di matrimonio non si erano mai ritrovati con il conto in rosso.

Dalla banca, purtroppo, è arrivato il triste verdetto: non vi era alcun errore e il conto era finito in rosso. 

A quel punto Sheila è scoppiata in lacrime ed ha confessato al marito di aver speso più di 20 mila sterline sul sito di Kitty Bingo. Sheila ha raccontato al Daily Mail:

Io amavo il mio lavoro. Senza di questo mi sentivo inutile e vuota. Sembra stupido, ma io ero a casa da sola ed ero alla disperata ricerca di un modo per fare qualche soldo. In un primo momento ho anche vinto e quando ho giocato per cercare di vincere di più ho perso, così ho iniziato a giocare di nuovo per rientrare dei soldi ma perdevo in continuazione. Perché quel gioco era online, e io non mi rendevo conto di perdere soldi veri, mi sembrava di usare quelli del Monopoli”

Kitty Bingo per Sheila era diventato come una droga, ci giocava di giorno e di notte. Suo marito dormiva accanto a lei, ignaro del fatto che stessero perdendo cifre altissime, circa 1000 sterline al giorno. Il sito in questione, di cui Sheila era diventata vittima, prometteva premi fino a 50 mila sterline al giorno.

Secondo gli esperti sempre più donne diventano vittime di questi siti. Come si legge sul Daily Mail, questi siti attirano le utenti con home page tenere ed innocenti dall’aspetto carino e decorato con dolcetti, animaletti e cartoni animati.

Un portavoce del sito Kitty Bingo ha dichiarato che vi è un’impostazione che permette ai clienti di inserire un limite giornaliero di soldi che possono essere spesi, questa impostazione può essere attivata chiamando il servizio clienti:

“Molti nostri clienti abituali hanno attivato questa opzione e sono molto soddisfatti”. 

Tuttavia, Sheila ha finito 20 mila sterline che erano nel conto ed ha anche raggiunto il limite di 6000 sterline di fido: Sheila è diventata una vera e propria “glamber”.

Glamber è il soprannome dato a quello che è diventato un problema molto serio. Secondo quanto si legge sul Daily Mail le linee di assistenza che seguono le vittime di gioco d’azzardo vengono letteralmente bombardate giorno e notte da donne -molte delle quali di classe media– che hanno sviluppato la dipendenza del gioco dopo essere state attirate da siti di scommesse con immagini di peluche, animaletti e dolcetti.

Le aziende di scommesse online le stanno provando tutte per ottenere più clienti donne e cercare di espandere il proprio pubblico, che è sostanzialmente maschile.

Proprio come Sheila, molte donne nascondono al partner la propria dipendenza. La donna ha raccontato:

Sapevo che avrei dovuto dire ad Andrew la verità, ma non sapevo come farlo. Stavo pensando di partire, andare via, e lasciargli una lettera. Una volta ero in una stazione ferroviaria e, pensando, ho capito perché alcune persone decidono di farla finita”.

Liz Karter, terapeuta del gioco d’azzardo e autore del libro “Women And Problem Gambling”, dice:

“Molte delle donne con cui ho avuto occasione di parlare hanno spiegato di aver iniziato a giocare non per la febbre di voler vincere ma per sfuggire ai problemi quotidiani. Mentre ad alcune persone viene il vizio dell’ alcol o delle droghe, queste donne, che in realtà hanno una vita piuttosto occupata, si affidano al gioco d’azzardo per sfuggire ai problemi quotidiani”.