Donne sulle navi: un mare di problemi. Così vengono discriminat

Donne sulle navi: un mare di problemi. Così vengono discriminate

21 Settembre 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Donne che lavorano sulle navi: un mare di problemi. Così vengono discriminate. Ritmi estenuanti, spazi minuscoli, lavori durissimi e, soprattutto, la convivenza con colleghi pressoché tutti maschi. Lavorare su una nave è dura ma per le donne lo è ancora di più e a sostenerlo non sono solo le donne stesse ma anche un’indagine condotta a livello internazionale dalle associazioni sindacali che rappresentano i marittimi di tutto il mondo: la condizione delle donne che lavorano in mare è indubbiamente più complicata di quella dei colleghi uomini.

Ad occuparsi della delicata questione è il “TheMediTelegraph”  che spiega in maniera dettagliata come è normale che le donne in nave si sentano discriminate. Si legge sul sito:

“Oggi il personale di bordo “in rosa” rappresenta circa l’1,5% del totale e sono 87 mila le navi sulle quali ci sono donne tra i membri dell’equipaggio. Nella maggior parte dei casi si tratta di unità da crociera e traghetti, ma ci sono donne impiegate anche su navi mercantili. Su un campione di 595 marittimi donna, provenienti da 54 nazioni differenti, il 47% ha lamentato dolori fisici mentre una sensazione di ansia è stata registrata nel 43% dei casi. Disturbi che, la maggior parte delle volte, le intervistate hanno collegato direttamente al luogo di lavoro: la nave. E nello specifico alla mancanza di adeguati spazi a bordo e a un’assistenza sanitaria scarsa. Secondo Mauro Scognamillo, segretario regionale Fit-Cisl Liguria per i marittimi, la realtà italiana non è molto differente da quella internazionale. «Il vero problema – spiega – parte già dal cantiere. E cioè da come viene costruita una qualsiasi nave mercantile, visto che non viene fatta nessuna distinzione tra i servizi che vengono messi a disposizione dell’intero equipaggio. Va sicuramente meglio a bordo dei traghetti, ma soprattutto delle unità da crociera». Il 17% delle donne che lavorano in mare, soprattutto quelle con un’età media piuttosto bassa, ha poi denunciato di aver subìto, almeno una volta, molestie sessuali da parte di colleghi, mentre una percentuale pari al 21% delle intervistate ha dichiarato di avere problemi di sovrappeso dovuti al proprio lavoro. «A bordo di imbarcazioni cargo – spiega Scognamillo – si trova personale femminile solo ed esclusivamente con il ruolo di ufficiale. Mentre sulle navi passeggeri ricoprono anche altre posizioni, spesso a diretto contatto con gli ospiti». I principali sindacati internazionali dei marittimi, anche a fronte delle ultime indagini condotte, hanno evidenziato la necessità di migliorare le condizioni delle donne che lavorano in mare. A partire dall’offrire, in futuro, una migliore assistenza sanitaria a bordo. «Purtroppo – chiude Scognamillo – questi problemi non sono mai stati affrontati adeguatamente perchè parliamo di numeri molto bassi rispetto al totale degli occupati. Ma questo dato non deve comunque essere un alibi, è evidente la necessità di migliorare la situazione»”

 

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