Danimarca come Italia di Mussolini. Spot: "Fate più figli" VIDEO

Danimarca come Italia di Mussolini. Spot: “Fate più figli” VIDEO

5 Ottobre 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Danimarca come Italia di Mussolini. Lo spot: “Fate più figli”. La pubblicità di Speis travel, noto network di agenzie turistiche in Danimarca, sta facendo discutere. Lo spot, in sostanza, sprona le coppie a fare più figli consigliando il concepimento in viaggio. Il problema è sentito perché in Danimarca da molti anni ormai la natalità è molto bassa.

Già nel maggio scorso il Governo danese, per spronare le donne a fare figli, aveva diffuso un divertente spot in cui spronava le donne a rimanere incinte. Se le coppie procreavano durante le ferie, le donne venivano “premiate” con pannolini e pappe. Perché spingere le donne danesi a fare figli durante le ferie? Questo perché, secondo le stime, i danesi quando sono in ferie fanno più sesso di quando sono al lavoro. E allora la campagna del Governo prevedeva una serie di sconti per chi prenota le ferie niente meno che durante il periodo dell’ovulazione. Se il tentativo di rimanere incinta andava a buon fine, le donne potevano mandare la prova dello stato interessante al fine di partecipare a un concorso per vincere una serie di prodotti per l’infanzia. Ora, il nuovo video-pubblicità che incita le donne a rimanere incinte durante un viaggio, è stato lanciato in occasione della Festa dei nonni.

La notizia a noi italiani non dovrebbe risultare nuova. Nel periodo del Ventennio, infatti, Benito Mussolini spronò più volte le donne a fare figli. Come si legge sul Corriere della Sera, nel 1934 Mussolini lesse un articolo in cui si esortavano le donne ad iscriversi al club nautico di Bologna. Si legge:

“Immediata la reazione, telegrafata al prefetto della città: “Nell’Italia fascista la cosa più fascista che le donne possano compiere è quella di pilotare molti figli. Il pilotaggio è una cosa molto seria che deve essere lasciata agli uomini”. Come ogni vetta di grottesco, anche questa rivela quale fosse la condizione femminile durante il ventennio. La donna doveva essere “l’angelo del focolare”, occuparsi della famiglia, procreare. E in tale ambito -teorizzava Giovanni Gentile- la donna “è del marito, ed è quel che è in quanto è di lui”. Da cui la non concessione dei diritti politici, le paghe ridotte, i freni all’ istruzione, gli incentivi economici alle famiglie numerose, la tassa sul celibato. Non senza un’intima contraddizione, allorché il regime esigeva che il ceto femminile -seno turgido e fianco poderoso- scendesse in piazza, si facesse indottrinare e si arruolasse in un esercito di fedelissime al Duce. Sono nozioni abbastanza risapute, ma che evidentemente si vanno perdendo, specie tra i giovani, sull’ onda del revisionismo dilagante”.

Nel settembre del 1934 Mussolini tenne un discorso a Lecce in cui spronò le donne a fare più figli.