Carne al figlio, sì o no? Genitori in disaccordo, decide il Tribunale

Carne al figlio, sì o no? Genitori in disaccordo, decide il Tribunale

28 Maggio 2015 - di Claudia Montanari

ROMA – Carne sì o carne no? I genitori (divorziati) non sono d’accordo in merito all’educazione alimentare del figlio e la questione è finita in Tribunale. Che ha deciso, in sostanza, che un bambino non deve essere costretto a seguire in toto lo stile dell’alimentazione di un genitore. In Lombardia due ex coniugi litigano per l’educazione alimentare del figlio: la madre non vuole che il bambino mangi alimenti di derivazione animale ed evita il fast food. Il padre dà via libera a bistecche, formaggi, hamburger e patatine.
La mamma dal 2006 non mangia la carne e ha sposato il regime alimentare macrobiotico. «Mi raccomando – precisa – non chiamatemi vegana, è un’altra cosa».

Come si legge sull’Eco di Bergamo, però, al padre questa scelta non è piaciuta:

“Quando l’ex marito ha saputo che anche Francesco seguiva la dieta macrobiotica è andato su tutte le furie. Ha accusato la donna di aver fatto di testa sua, senza coinvolgerlo nelle scelte riguardanti l’educazione (in questo caso alimentare) del figlio. Quindi ha rincarato la dose, rinfacciandole di mettere a rischio la salute del giovanotto, privandolo, con la dieta, di alcune sostanze che l’uomo riteneva necessarie per una corretta crescita. Il papà inizialmente aveva pensato di risolvere la questione in maniera pratica: posto che in settimana il ragazzo seguiva il regime alimentare della madre, nel weekend, quando stava con lui, lo rimpinzava di carne, latticini e dolci. Così almeno sostiene l’ex moglie, che accusa: «Al lunedì mi tornava a casa con il mal di pancia!»”

Così alla fine l’ex marito alla fine si è rivolto al Tribunale, per chiedere al giudice di assumere, “in mancanza di accordo fra i genitori, gli opportuni provvedimenti con riguardo al regime alimentare del minore”.  E il giudice ha stabilito che la madre deve mettere in tavola la carne almeno una volta durante la settimana, mentre il padre non deve proporla al figlio per più di due volte, nel weekend.