Yoga, i rischi di certe posizioni: infortuni in aumento

Yoga, i rischi di certe posizioni: infortuni in aumento

28 Novembre 2016 - di Mari

ROMA – Lo yoga è sempre più diffuso: da pratica indiana per eccellenza, ormai non ci sia palestra negli Stati Uniti o in Europa, Italia compresa, che non proponga corsi di yoga, dalla Hatha alla Bikram, passando per Ashtanga o Kundalini. Ma in alcuni casi questa pratica può portare più rischi che benefici, soprattutto se ad insegnarla non sono professionisti preparati ad hoc.

I rischi dello yoga, sottolinea Elisabetta Ambrosi su La Repubblica, sono al centro di un ampio dibattito negli Stati Uniti, dove sono oltre venti milioni le persone che si dedicano a questa attività. Tra loro giovani e anziani. E cresce il numero di incidenti dovuti proprio allo yoga, in particolare ad alcune posizioni. Tanto che secondo l’anziano guru Glenn Black, molti allievi del quale sono reduci da infortuni seguiti da incidenti durante lo yoga, “la maggioranza delle persone dovrebbe abbandonare lo Yoga”. Questo perché al giorno d’oggi viviamo vite urbane passate per la maggior parte del tempo seduti sulle sedie, e lo yoga si riduce ad un paio di ore settimanali nelle quali si pretende di fare posizioni avanzate nonostante la scarsa flessibilità e altri problemi fisici. Ma il problema non riguarda solo gli allievi, sottolinea Black: “Ho visto anche insegnanti fare la posizione del Cane a testa in giù così testardamente da lacerarsi i tendini di Achille”.

 

Al tema, sottolinea Ambrosi su Repubblica, hanno dedicato articoli anche alcune riviste scientifiche, come Neurology, The British Medical Journal e The Journal of the American Medical Association: esistono posizioni yoga così rischiose che possono persino portare disabilità permanenti. Negli Stati Uniti, per esempio, il numero di ricoverati per incidenti dovuti allo yoga è in aumento esponenziale, soprattutto per quanto riguarda la spalla, il collo e il ginocchio.

Sotto accusa è soprattutto la formazione degli insegnanti, spesso frettolosa e superficiale, come ha sottolineato l’insegnante di lungo corso Jessica Goldberg: “Si innamorano dello yoga, si iscrivono a una formazione che dure 200 ore e si lanciano nell’insegnamento”. E le conseguenze, sottolinea Ambrosi, sono facilmente immaginabili.

 

 

 

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