Infibulazione, pratica dell'orrore imposta in Islam. Ma problema anche europeo

Infibulazione, pratica dell’orrore imposta in Islam. Ma problema anche europeo

23 Luglio 2014 - di Claudia Montanari

ROMA  – Infibulazione per tutte le ragazze del “califfato”. Abu Bakr al-Baghdadi, leader dei jihadisti dello stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) avrebbe ordinato la mutilazione genitale femminile per tutte le donne della zona tra Iraq e Siria. Secondo quanto riporta Aki-Adnkronos International, in un comunicato i jihadisti hanno affermato che la pratica è stata imposta dal profeta Maometto e hanno riportato un elenco dei suoi “hadith”, ovvero i “detti”, che a loro dicono contengono questo ordine.

Come si legge sull’Adnkronos, il comunicato risale ad alcuni giorni fa ed è l’ennesimo di una serie di regole imposte alle donne di quelle zone dell’Islam. Prima fra tutte, la “jihad del sesso”, ovvero concedere le ragazze vergini della propria famiglia ai jihadisti. Poi, la regola che impone la segregazione dei sessi nelle università. Mentre negli altri comunicati si faceva riferimento a Mosul, città irachena controllata dall’Isil, in quello sulle mutilazioni genitali si fa un esplicito riferimento ad Aleppo, nel nord della Siria.

La giornalista e scrittrice italo-marocchina Souad Sbai commenta come una “notizia agghiacciante” l’ordine di Abu Bakr al-Baghdadi di infibulare tutte le ragazze e le bambine presenti sul suolo iracheno al fine di allontanarle dalla prostituzione e dal peccato.

La Sbai commenta la notizia insistendo su “quanto pericoloso sia, nella sua follia, questo personaggio a cui l’Occidente continua colpevolmente a lasciare mano libera”.

Un problema, quello dell’infibulazione, che purtroppo dilaga non sono in Oriente ma anche in Occidente. Risale a pochi mesi fa la notizia secondo cui nella “modernissima” Londra sono stati stimati 66 mila casi di donne sottoposte ad infibulazione in maniera clandestina. Numeri non indifferenti per quella considerata la settima potenza mondiale nonché paese occidentale e civile.

Proprio per questo motivo nelle scorse ore il ministro inglese David Cameron ha annunciato un inasprimento delle pene a tutti i genitori che in Gran Bretagna verranno scoperti a praticare la mutilazione genitale alle proprie figlie. Come si legge sul New York Times, l’annuncio di Cameron è avvenuto nel corso di un vertice globale co-ospitato dal governo britannico e l’Unicef. I risultati di una ricerca hanno dimostrato che il numero delle vittime di infibulazione risulta quasi il doppio rispetto a quello precedentemente creduto.

Durante il vertice sono state annunciate leggi e pene più severe e che è responsabilità dei genitori proteggere le proprie figlie.

Numeri delle Nazioni Unite alla mano, nel mondo sono state stimate tra 100 e 140 milioni le donne vittime della mutilazione genitale femminile. In sette paesi lo sono quasi tutte le bambine e le adolescenti: il Mali, l’Eritrea, la Repubblica di Gibuti, la Sierra Leone, l’Egitto, la Guinea e la Somalia (con la spaventosa percentuale del 97,9). All’unanimità l’assemblea generale dell’Onu nel 2012 votò per l’eliminazione della mutilazione genetica. Eppure poco è cambiato. Anche in Europa.