Infarto e ictus, il freddo aumenta il rischio

Infarto e ictus, il freddo aumenta il rischio

3 Settembre 2015 - di Mari

OTTAWA – L’estate sta finendo, l’autunno sta arrivando e così anche il freddo. E porta con sé una brutta notizia per molte persone: perché il freddo aumenta il rischio di infarto. Ogni dieci gradi in meno, per la precisione, le probabilità di avere un attacco cardiaco aumentano del 7 per cento.

E’ quanto rivela uno studio dell’Università di Manitoba a Winnipeg, Canada. I ricercatori in sei anni di osservazione hanno rilevato che ogni 10°C di calo della temperatura il rischio di infarto del miocardio, quello più grave, aumenta del 7%.

Come ha spiegato Shuangbo Liu, autore dello studio,

“abbiamo studiato gli effetti della temperatura sulla salute del cuore a Winnipeg, una delle grandi città più fredde del mondo. Abbiamo dimostrato che esiste una chiara relazione tra temperatura giornaliera e rischio di infarto più grave, ed è la prima volta che questo preciso legame viene studiato. Ma questo rischio può essere anticipato fino a due giorni prima dell’attacco di cuore vero e proprio, grazie alle previsioni meteo. Una maggiore sensibilizzazione del pubblico e una riallocazione delle risorse può quindi aiutarci a rispondere a questo pericolo stagionale”.

Inoltre le temperature basse sembra siano associate anche a un aumento del rischio di ictus ischemico nei pazienti con fibrillazione atriale, secondo Tze-Fan Chao, cardiologo del Taipei Veterans General Hospital e della National Yang-Ming University di Taiwan. Secondo i dati illustrati da Chao, anche una diminuzione di 5°C della temperatura media giornaliera può fare la differenza, forse a causa della maggiore viscosità e coagulabilità e del plasma sanguigno. E’ possibile dunque mettere in pratica misure preventive per i pazienti con fibrillazione atriale prima che si verifichi l‘ictus, come terapie anticoagulanti adeguate e una riduzione dell’esposizione al freddo anche semplicemente vestendosi di più o riscaldando adeguatamente l’ambiente in cui si vive.